Poma (Giu' le mani dai bambini): Sulla Rai marketing farmaceutico
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 15 nov. - "A una settimana dalla Giornata mondiale dell'Infanzia dell'Onu, sulla Rai va in scena il marketing farmaceutico con la docu-fiction 'Disordini' sul disagio mentale che colpisce i piu' piccoli. Il protagonista, un medico neuropsichiatra di Roma, prescrive psicofarmaci con insolita disinvoltura a minori con problemi di comportamento". A denunciarlo e' Luca Poma, giornalista e portavoce del piu' rappresentativo Comitato italiano per la farmacovigilanza pediatrica 'Giu' le Mani dai Bambini', intervenuto sull'argomento scrivendo una lettera aperta al direttore generale Rai, Luigi Gubitosi, per contestare l'iniziativa e chiedere risposte ai vertici Rai.
La serie televisiva in onda da alcune settimane su Rai 3 non e' passata in sordina nemmeno tra gli esperti, tanto che la 'querelle' e' approdata in Parlamento con la presentazione di un'interpellanza al ministro della Sanita', Beatrice Lorenzin, e al ministro per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato, ad opera dei deputati Bruno Molea (Sc) e Paola Binetti (Udc-Sc) sempre molto attenti alle tematiche riguardanti l'infanzia. L'onorevole Molea depositera' inoltre l'interrogazione anche in Commissione Vigilanza Rai, in qualita' di segretario.
"Il progetto televisivo - pregevole in astratto - parte dall'osservazione che il disturbo mentale spesso fa paura, al punto che diventa difficile persino ammetterne l'esistenza: troppo spesso anziche' affrontare il problema, in particolare se colpisce i propri figli, si tende a nascondere questi disagi adolescenziali. Di qui- spiega Poma- la scelta di riproporre alcune delle situazioni piu' significative affrontate nel corso della sua attivita' specialistica dal consulente Rai al centro della docu-fiction, dove interpreta se stesso, mentre gli attori, nel ruolo dei pazienti e dei loro parenti, ricostruiscono le singole vicende dei ragazzi".
L'iniziativa pare "viziata da una grave inesattezza di fondo- precisa Poma- l'intera sceneggiatura della Fiction e' condizionata dal fatto che il medico consulente Rai si riconosce unicamente nella teoria dell'origine organica e genetica dei disturbi di comportamento, al punto da suggerire fin troppo spesso come terapia di prima linea il trattamento farmacologico per la presa in carico dei problemi dei suoi assistiti. In definitiva, il programma si traduce - inconsapevolmente o no resta da stabilirlo - in una promozione indiretta per l'uso di psicofarmaci in eta' evolutiva, con buona pace dell'indipendenza che il servizio pubblico radio-televisivo dovrebbe avere dagli interessi - enormi - del marketing delle multinazionali del farmaco in Italia, un paese che - e' bene ricordarlo - e' il 5° mercato farmaceutico al mondo".
Sulla polemica e' intervenuto anche Federico Bianchi di Castelbianco, noto psicoterapeuta dell'eta' evolutiva: "La spinta alla trasmissione e' dettata dal presunto aumento di malattia mentale nel 20% dei soggetti in eta' evolutiva, da curare secondo la docu-fiction primariamente con psicofarmaci piu' che essere affrontata in relazione al contesto e ai problemi legati all'ambiente. Fondamentale- sottolinea il direttore dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma- in questo caso e' la discriminazione tra disagio, manifestazioni sintomatiche e psicopatologie per offrire la giusta risposta al problema e non far diventare malattia psichiatrica ogni singolo comportamento trasgressivo, che specie nell'adolescenza e' quotidianita'. Un adolescente sano puo' presentare manifestazioni che possano essere male interpretate. Molto spesso sono solo segni sani di ribellione o di rabbia per di piu' giustificata che fuoriesce, e solo la conoscenza dello sviluppo consente di differenziare. Di certo non si puo' formulare una diagnosi basandosi su questionari rivolti agli insegnanti. Non ripetiamo cio' che e' accaduto in Germania, passando dalla somministrazione nel 1993 di circa 30 chili di psicofarmaci ai bambini, ai 1.870 chili nel 2011.
Ricordiamo inoltre che negli Stati Uniti sono stati condannati case farmaceutiche, famosi cattedratici per aver ammesso di aver ricevuto milioni di dollari e, infine- conclude Castelbianco- anche il padre scientifico dell'Adhd Leon Eisenberg ha confessato che la sindrome da deficit di attenzione e iperattivita' e' una malattia fittizia".
Binetti, neuropsichiatra infantile e forte delle sue competenze specialistiche, e' entrata poi nel merito della questione: "E' eclatante ad esempio la puntata della Fiction dedicata all'iperattivita' e deficit di attenzione, dove gia' dai primi incontri con la famiglia il medico prescrive potenti metanfetamine a un ragazzino con problemi di comportamento e di resa scolastica, insistendo a piu' riprese con la famiglia affinche' somministri lo psicofarmaco. Non si tratta qui di demonizzare l'uso di farmaci psicoattivi- chiarisce l'esponente Udc-Sc- ma di comprendere una volta per tutte che i problemi dei minori e dei bambini in particolare possono avere molte cause, anche afferenti l'ambiente e il sistema educativo, e che lo psicofarmaco non dovrebbe mai essere la disinvolta soluzione per risolvere in prima battuta un disagio comportamentale". La piu' autorevole rivista medico-scientifica del mondo, il British Medical Journal, ha "pubblicato pochi giorni fa un importante editoriale nel quale denuncia i rischi di ipermedicalizzazione dei problemi di comportamento dei minori, mettendo in guardia dal pericoloso incremento nell'uso di psicofarmaci su bambini e adolescenti, e la RAI invece in qualche modo lo favorisce? Stupisce chi e' investito dell'importante missione istituzionale di 'fare cultura' nel nostro Paese faccia propria in modo acritico la tesi che caldeggia l'uso disinvolto di psicofarmaci sui minori", conclude Binetti, che nel suo atto ispettivo ha chiesto ai ministri di "intervenire sulla RAI per garantire- su temi cosi' delicati come la salute dell'infanzia- un'informazione realmente obiettiva alla cittadinanza, nonche' di assumere iniziative per dare voce a quella significativa parte della comunita' scientifica che non si riconosce nell'approccio biochimico al comportamento dell'infanzia e che invoca giustamente maggiore prudenza nella veicolazione di messaggi televisivi che possono stimolare la disinvolta somministrazione di psicofarmaci ai minori".
(Wel/ Dire)