UISP: POSSIBILITÀ DI PRATICARE SPORT SIA CONCESSA A TUTTI
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 mar. - Martedi' gli azzurri della nazionale di calcio italiana, impegnata nel ritiro di Coverciano prima di affrontare il Brasile in amichevole, hanno incontrato un gruppo di ragazzi stranieri, immigrati, di seconda generazione che milita in formazioni dilettantistiche e amatoriali.
Si tratta di ragazzi con storie particolari. Alcuni sono rifugiati politici o richiedenti asilo, altri sono ragazzi immigrati o figli di immigrati nati e cresciuti in Italia dove studiano, lavorano e nel tempo libero giocano a calcio.
L'iniziativa e' stata promossa da Unar e Figc in collaborazione con Uisp e Rete Fare nell'ambito della IX edizione della Settimana di azione contro il razzismo evento organizzato ogni anno dall'Unar in corrispondenza della Giornata Mondiale per l'eliminazione delle discriminazioni razziali che e' stata celebrata, in tutto il mondo, proprio ieri, 21 marzo.
"Questa visita- sottolinea il direttore dell'Unar Marco De Giorgi- testimonia come sul campo la societa' multietnica e il confronto fra culture diverse siano gia' una realta' incontrovertibile e questi ragazzi sono la dimostrazione di come il calcio giocato sia gia' uno sport senza frontiere. Per espellere il razzismo dagli stadi e' importante dimostrare che lo sport serve ad unire le persone e soprattutto i piu' giovani nel solco di ideali e valori comuni". Serve l'impegno di tutti "per diffondere la cultura dell'accoglienza- dichiara Filippo Fossati, presidente Uisp- attraverso la cittadinanza da accordare alle seconde generazioni dei nati in Italia e la possibilita' di praticare sport a tutti i minori che risiedono nel nostro Paese". (Wel/ Dire)