BIMBO PADOVA, PER LA CASSAZIONE HA RAGIONE LA MAMMA
RIBALTATA SENTENZA, IL PICCOLO HA GIÀ LASCIATO IL PAPÀ
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 mar. - "Giustizia e' fatta, chi ha sbagliato paghera'". A parlare cosi' a Radio 24 e' Ombretta Giglione, la mamma del bambino conteso a Padova fra i genitori. Il video del blitz con cui nell'ottobre scorso venne prelevato dalla Polizia a scuola per essere consegnato al padre fece indignare tutta Italia. La Cassazione ora ha ribaltato il verdetto della Corte d'Appello di Venezia dando ragione alla madre. E' stata dunque annullata la sentenza che aveva deciso l'affidamento del piccolo a una casa famiglia, dov'e' rimasto per tutti questi mesi. "E' stato in isolamento cinque mesi, peggio della Gestapo- continua a Radio 24- Mio figlio ha dormito per la prima volta di nuovo nel suo letto e' provato, ha perso otto chili in questi cinque mesi di isolamento totale, peggio della Gestapo. Adesso gli daremo tranquillita' e amore e di fargli rivedere parenti e amici per cinque mesi".
Racconta ancora la mamma: "Hanno calpestato il decreto, c'era la pariteticita' degli incontri con la mamma e invece me l'hanno fatto vedere tre volte alla settimana in incontri protetti l'ultimo periodo un'ora alla settimana per vendicarsi di me".
La sentenza e' arrivata ieri sera. Come racconta il Mattino di Padova, alle 20.45 la madre del piccolo e' arrivata da Cittadella e si e' diretta nella struttura che ospitava suo figlio da 5 mesi, accompagnata da altri parenti del bambino. Che non era pero' nella struttura: e' salita la tensione. "Andiamo a prenderlo a casa del padre- ha quindi detto la mamma- noi abbiamo vinto". E ha proseguito: "Mio figlio e' libero, abbiamo vinto. Questa notte dormira' nel suo letto. Si devono vergognare ma giustizia e' stata fatta. Il tribunale di Roma ha dato una lezione a quello di Venezia. Se penso a quante sofferenze abbiamo passato spero che sia fatta giustizia, la Pas non esiste".
La mamma si e' quindi recata presso la casa del padre. Lo stesso, continua il quotidiano, che stava cenando con il figlio al momento del 'prelevamento', ha raccontato com'e' andata: "Ha suonato tutti i campanelli, e' entrata e ha preso mio figlio. Io ho chiamato la Polizia- ha detto- La sentenza? Non l'ho vista, non so cosa ci sia scritto. Ma una cosa voglio dirla. Ho un bambino bellissimo e migliaia di padri sono nella mia situazione. Prima mio figlio era arrivato a non parlarmi, ora mi chiama papa'. Tutto e' cambiato negli ultimi cinque mesi, non appena e' stato protetto dal plagio". Il prossimo 'organo' a doversi pronunciare sulla vicenda sara' la Corte d'appello di Brescia.
(Wel/ Dire)
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