(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 15 mar. - "I social network si confermano ancora una volta uno strumento adatto all'adescamento di minori. Il caso delle due minorenni di Cosenza, circuite con successo sui social network per ottenere rapporti sessuali ci sgomenta: pronti a costituirci parte civile sia verso i presunti pedofili, sia verso la piattaforma social". È quanto afferma Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige, Movimento italiano genitori.
"Come genitori- spiega- siamo preoccupati per i nostri figli, la cui salvaguardia sui social network non e' garantita.
I social network prevedono per l'accesso la formalizzazione di un contratto illegittimamente sottoscritto dal minorenne non solo senza il consenso genitoriale, ma anche senza che sia riconosciuta al genitore la possibilita' di esercitare la legittima potesta' di controllo sul proprio figlio. Questo e' cio' che succede quotidianamente sulle principali piattaforme, che da grande opportunita' si stanno trasformando in un pericoloso strumento lesivo per l'incolumita' dei minori". (Wel/ Dire)