MINISTERO SALUTE: "CONDIZIONE FREQUENTE E' SINDROME OVAIO POLICISTICO"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 31 mag. - Circa il 25% dei casi di infertilita' femminile e' causato dalla patologia ovulatoria ed una delle piu' frequenti condizioni associate all'assenza di ovulazione (anovulazione) e' la sindrome dell'ovaio policistico (PCOS). In questo caso il trattamento di prima linea e' mirato alle modificazioni dello stile di vita e alla riduzione del peso corporeo in caso di obesita'. Lo rende noto il ministero della Salute che, in collaborazione con il portale dedicato al mondo degli adolescenti www.diregiovani.it, porta avanti l'iniziativa 'Tutela la tua possibilita' di diventare genitore. Campagna di prevenzione del rischio infertilita'", cosi' da sensibilizzare i ragazzi sull'importanza di adottare corretti stili di vita per tutelare la loro salute riproduttiva.
"Dal punto di vista farmacologico, invece- prosegue il ministero- e' indicato, per l'induzione dell'ovulazione, il clomifene citrato (CC), sebbene alcune donne possano essere resistenti al farmaco anche dopo ripetuti cicli di trattamento. Tale mancanza di risposta al trattamento puo' correlarsi all'insulino-resistenza, spesso presente nella sindrome dell'ovaio policistico; in questi casi puo' essere utile l'uso della metformina, farmaco insulino-sensibilizzante, per il miglioramento dell'assetto metabolico e quindi della risposta al clomifene citrato. La terapia di seconda linea e' rappresentata dalle gonadotropine, il cui utilizzo necessita pero' di uno stretto monitoraggio per il rischio di iperstimolazione ovarica e gravidanza multipla".
Alterazioni del ciclo mestruale, fino all'anovulazione, possono essere dovute ad iperprolattinemia (da adenoma ipofisario, farmaci, ipotiroidismo o disordini renali), il cui trattamento medico, mediante cabergolina o bromocriptina, e' spesso "estremamente efficace sulla ripresa della fertilita'. E' fondamentale quindi, nei casi di infertilita' anovulatoria, una stretta collaborazione tra ginecologo ed endocrinologo, al fine di una corretta definizione ed integrazione dell'iter terapeutico".
Per quanto riguarda la terapia chirurgica, nel 25-35% dei casi di infertilita' femminile la causa e' tubarica ed eventualmente trattabile chirurgicamente con diverse metodiche laparoscopiche o laparotomiche, "con buone percentuali di ottenimento di una gravidanza intrauterina (50-65% entro 12-18 mesi), sempre che le tube non siano irrimediabilmente danneggiate. Anche il trattamento dell'infertilita' da endometriosi e' prevalentemente chirurgico e, negli ultimi anni- precisa il ministero della Salute-decisamente piu' efficace in termini di percentuale di gravidanze".
Ove indicata e applicabile, la terapia chirurgica dell'infertilita' femminile presenta molteplici vantaggi: "Permette alla donna di concepire spontaneamente ad ogni ciclo ovulatorio con un singolo intervento terapeutico, con incidenza di parti prematuri, tagli cesarei e gravidanze multiple sovrapponibili a quelli della popolazione generale".
(Wel/ Dire)