(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 24 mag. - Cosa pensa un bambino quando viene affidato a una famiglia che non e' la sua? Quali ragioni e motivazioni spingono un nucleo familiare ad aprirsi per accogliere un "figlio" che viene affidato temporaneamente? Quali sono i principali nodi critici che tutti gli attori dei percorsi di affidamento eterofamiliare (operatori sociali, sanitari e giudiziari, soggetti affidatari, famiglie di origine, bambini e ragazzi affidati) devono oggi affrontare? Gli incontri di sensibilizzazione "àper una cultura dell'affidamento", presentano l'esperienza raggiunta dagli operatori sociali e famiglie a sostegno della "campagna per la promozione dell'affido", e intendono illustrare il complesso disegno dell'affidamento eterofamiliare che emerge da anni di esperienze e lavoro. L'appuntamento e' per il 28 maggio dalle 19 alle 21 presso il Consultorio Familiare di San Benedetto del Tronto (viale Dello Sport n. 14. Sono organizzati dall'ASUR Marche 12 e dall'Ambito Territoriale Sociale 21 Il disegno, variegato e cangiante, testimonia l'impegno, la dedizione, la professionalita' necessarie per "prendere sul serio" il diritto del minore a utilizzare tutti gli strumenti ritenuti adeguati e necessari al suo sviluppo emotivo- relazionale, cognitivo e sociale, quali quelli che si offrono attraverso le esperienze di affidamento eterofamiliare Si daranno informazioni su: Chi sono gli "attori" dell'affidamento familiare Come si diventa affidatari Quali sono i compiti che gli affidatari si assumono Quali sono i compiti degli operatori nei confronti degli affidatari Misure di sostegno all'affidamento Tipologie di affidamento familiare (Wel/ Dire)