"RISCHI PER RISERVATEZZA E SVILUPPO DELLA PERSONALITA' DEI BIMBI"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 24 mag. - Avevano installato una webcam all'asilo nido, ma il Garante per la protezione dei dati personali ne ha vietato l'uso. E' successo a Ravenna, al nido 'I pargoli', dove l'esperimento di monitoraggio digitale era iniziato nel settembre 2011 (ma le telecamere erano guaste da un anno).
Il Garante si era interessato al caso dopo che se ne era parlato su alcuni quotidiani nazionali. Ed e' stato chiarissimo: la telecamera "mette a repentaglio il diritto alla riservatezza dei minori". L'uso ne e' ammesso "nei soli casi in cui l'installazione risulti effettivamente necessaria e proporzionata". La telecamera servirebbe solo a "placare eventuali ansie o a soddisfare semplici curiosita' dei genitori", prosegue il Garante, e questa non e' una motivazione sufficiente. Senza contare il rischio che altri utenti potessero violare la connessione, protetta da password, ed avere accesso alle riprese. In cui, oltretutto, venivano filmati non solo le attivita' di un solo bambino per i soli genitori, ma quelle di tutti i minori presenti e anche dei docenti.
Nel corso dell'istruttoria avviata a suo tempo dall'Autorita' per conoscere le modalita' di funzionamento e gli scopi delle webcam, la societa' che gestisce l'asilo aveva spiegato che il sistema era stato installato come deterrente contro i malintenzionati, ma soprattutto per fornire un servizio che consentisse via web, ai genitori impegnati al lavoro, di monitorare costantemente in presa diretta cio' che i loro figli facevano. Nel suo provvedimento il Garante ha ricordato innanzitutto, anche in riferimento a quanto precisato dalla Commissione europea, che l'impiego di sistemi di videosorveglianza deve risultare effettivamente necessario e proporzionato agli scopi che si intendono perseguire, tanto piu' quando si tratta di dispositivi particolarmente invasivi come le webcam. L'installazione di webcam, per stessa ammissione dell'asilo nido, era finalizzata a venire incontro alla tranquillita' dei genitori piuttosto che a salvaguardare la sicurezza dei minori. Ma anche ammesso che l'obiettivo fosse quello di tutelare l'incolumita' dei minori, tale finalita' andrebbe comunque perseguita bilanciandola con altri interessi del bambino, quali la sua riservatezza e il libero sviluppo della sua personalita'. Non sono emersi, peraltro, neanche nelle argomentazioni addotte dall'asilo nido elementi che giustificassero il ricorso all'installazione a fini di sicurezza. (Wel/ Dire)