(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 10 mag. - La crisi economica delle famiglie rischia di danneggiare la salute dei piu' piccoli. L'allarme arriva dal sessantanovesimo congresso nazionale della SIP, la Societa' italiana di pediatria, che si e' tenuto a Bologna. E che la crisi si senta, lo dimostra anche il calo delle visite specialistiche richieste dai pediatri di famiglia per approfondire una diagnosi. Visite ambulatoriali che richiedono il pagamento di un ticket per molti non piu' sostenibile. A riportare la notizia e' l'edizione locale bolognese del quotidiano La Repubblica.
"Abbiamo notato una flessione notevole e preoccupante - precisa il presidente Sip, Giovanni Corsello -che va dal 20 al 40 per cento, in tutte le Regioni, al Nord come al Sud". Questa flessione va di pari passo con l'aumento delle patologie infettive, legate in alcuni casi alla mancata effettuazione di alcune vaccinazioni, come il morbillo, la cui eradicazione e' auspicata dall'Oms entro il 2020. Ma la crisi colpisce piu' duramente soprattutto i piu' deboli: "I bambini con patologie croniche - sottolinea Corsello, nell'articolo - o quelli con malattie rare, per i quali sono stati tagliati i fondi di assistenza a domicilio. In alcune regioni sono a rischio persino le forniture di farmaci o alimenti - come nel caso dei celiaci - molto costosi. A questi bambini si aggiungono poi tutti quelli che non hanno un pediatra perche' figli di genitori irregolari in Italia: hanno diritto anche loro per legge ad essere assistiti da un pediatra, anche se non tutte le Asl effettuano ancora l'iscrizione. Questi bambini spesso non sono vaccinati e presentano problemi di salute legati anche alla malnutrizione".
E, a proposito di malnutrizione, l'altro rischio sottolineato anche in altre sessioni del convegno, riporta La Repubblica, e' quello legato alla somministrazione di latte vaccino anche prima dei dodici mesi raccomandati dai pediatri o di cibi solidi sotto i 4 mesi. "La tendenza che prima era soltanto americana e' arrivata anche da noi - ragiona Villani - e ci sono casi di introduzione del latte vaccino addirittura a 4 o 6 mesi. Dobbiamo batterci per l'allattamento al seno - che e' e resta l'alimento migliore - ma nei casi in cui non si puo' piu' allattare non dobbiamo fare la guerra al latte formulato ma a quello vaccino. Il costo giornaliero di latte di formula oggi oscilla tra i sei e i sette euro: in quale fascia della vita un ragazzo non spende piu' di sei euro al giorno per nutrirsi?" (Wel/ Dire)