(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 12 lug. - "I ragazzi sono confusi, spesso si affidano ad internet per cercare informazioni, ma trovano risposte fredde ed inesatte. In realta' cercano consigli di natura piu' etica che biologica". E' questo l'allarme lanciato dal Movimento delle associazioni di volontariato italiano, che si appresta a concludere il progetto 'Vivere il sesso consapevolmente', finanziato grazie al contributo del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Il progetto ha coinvolto sei citta' italiane: Salerno, Bari, Reggio Calabria, Agrigento, Frosinone e Padova, raggiungendo un totale di 20 istituti di scuola media inferiore e superiore.
"Abbiamo portato nelle scuole medici e formatori per spiegare ai ragazzi, ed alle famiglie, l'importanza dell'educazione sessuale- spiega Irma Casula, presidente del Modavi- adottando metodologie diverse a seconda dell'eta' degli studenti. Le domande piu' frequenti, al di la' della naturale paura o curiosita', riguardavano il senso di giustizia e di adeguatezza: i giovani, abituati fin da piccoli ad una fisicita' sovraesposta e ad un relativismo svuotato dei valori, sembrano piu' che altro alla ricerca di una bussola per orientarsi. Tra i piu' grandi le domande riguardavano spesso la contraccezione, sulla quale e' emersa una preoccupante ignoranza. Grandi assenti, in questo quadro, sono i genitori, i quali- conclude Casula- hanno dimostrato in quasi tutti gli istituti scarsissimo interesse e partecipazione".
Nel corso del progetto e' stata brevettata anche una applicazione per smartphone, XXY, che in questi mesi e' stata scaricata da circa 4.000 utenti. L'applicazione, contenente un dizionario e delle risposte a domande frequenti, ha registrato un feedback positivo anche da un pubblico piu' adulto rispetto al target del progetto, destinato a studenti tra i 10 e i 18 anni. Nei prossimi giorni sara' possibile scaricare il primo aggiornamento, effettuato principalmente sulla base dell'esperienza maturata in corso d'opera.
(Wel/ Dire)