PER AIUTARLI OCCORRE GARANTIRE ACQUA E SERVIZI IGIENICO-SANITARI
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 giu. - "L'impennata delle temperature estive, il sovraffollamento e il peggioramento delle condizioni igieniche rappresentano solo le ultime difficolta' che devono affrontare circa 4 milioni di bambini colpiti dal conflitto in Siria". Cosi' dichiara in una nota l'Unicef.
"Senza acqua potabile e servizi igienico-sanitari sufficienti, le probabilita' che i bambini in Siria e quelli rifugiati in tutta la regione si ammalino di diarrea e di altre malattie sono destinate a crescere"- continua Maria Calivis, direttore regionale dell'Unicef per il Medio Oriente e Nord Africa.
In Siria, la disponibilita' di acqua sicura e' di un terzo rispetto a prima della crisi. Degli oltre 4,25 milioni di sfollati siriani, molti vivono in rifugi sovraffollati con scarso accesso a servizi igienici e docce. I sistemi fognari sono stati danneggiati o travolti dalla crescita delle popolazioni sfollate.
Nei campi profughi come quello di Domiz in Iraq - ampliato per accogliere circa 25 mila persone ma che ora ne ospita quasi il doppio - le condizioni sono altrettanto gravi. Nel campo di Za'atari in Giordania, le agenzie umanitarie lottano per soddisfare le esigenze di quello che adesso e' il secondo campo profughi piu' grande nel mondo, in cui hanno trovato rifugio almeno 120 mila persone.
In Libano, piu' di mezzo milione di rifugiati vive nelle comunita' ospitanti e in alloggi di fortuna, creando una maggiore pressione sui servizi idrici e igienico-sanitari esistenti. Le famiglie spesso condividono piccoli appartamenti o vivono in insediamenti improvvisati che non hanno accesso ad acqua potabile, servizi igienici di base e raccolta dei rifiuti. Le donne e i bambini spesso devono percorrere lunghe distanze per raccogliere l'acqua, che in molti casi non puo' essere bevuta.
L'ampliarsi del conflitto attiva movimenti di popolazione sempre maggiori. L'Unicef ha intensificato l'impegno per fornire acqua e servizi igienico-sanitari, raggiungendo dall'inizio dell'anno quasi 9 milioni di persone. All'interno della Siria, nuovi generatori e sistemi riparati mantengono le reti idriche e gli impianti di depurazione operativi anche in zone dove sono avvenuti pesanti combattimenti.
In Giordania, l'organizzazione e i suoi partner hanno portato piu' di 4 milioni di litri d'acqua al giorno al campo di Za'atari, riparando allo stesso tempo le infrastrutture idriche nelle citta' vicine. Anche nel nuovo campo profughi di Azraq si stanno installando infrastrutture idriche.
La mancanza di fondi resta pero' ancora un problema. "Fornire acqua e servizi igienico-sanitari alle persone colpite da questa crisi e' l'intervento piu' costoso ma anche uno dei meno finanziati"- ha aggiunto Maria Calivis, direttore regionale dell'Unicef per il Medio Oriente e Nord Africa. Per questo, conclude, "l'Unicef ha bisogno di piu' di 200 milioni di dollari per sostenere i programmi per l'acqua e i servizi igienico-sanitari in Siria, Libano, Giordania e Iraq fino alla fine dell'anno. Per raggiungere questi obiettivi sono necessari ancora 124 milioni di dollari".
Per non fermare l'attivita' dell'Unicef e la sua campagna 'Emergenza Siria' si possono fare delle donazioni tramite: - bollettino di c/c postale numero 745.000, intestato a Unicef Italia, specificando la causale 'Emergenza Siria'; - carta di credito online sul sito www-unicef.it, oppure telefonando al numero verde Unicef 800.745.000; - bonifico bancario sul conto corrente intestato a Unicef Italia su Banca Popolare Etica: IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051, specificando la causale "Emergenza Siria" - presso il comitato Unicef della propria citta'.
(Wel/Dire)