CONTINUA LA CAMPAGNA DI PREVENZIONE MINISTERO SALUTE-DIREGIOVANI.IT
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 giu. - In Italia per circa il 30% dei casi di infertilita' maschile non e' possibile individuare la causa, per questo motivo il ministero della Salute indica come migliore terapia una corretta diagnosi. Per sensibilizzare i ragazzi sull'importanza di adottare corretti stili di vita mirati a tutelare la loro salute riproduttiva, e' nata infatti l'iniziativa 'Tutela la tua possibilita' di diventare genitore. Campagna di prevenzione del rischio infertilita'' promossa dallo stesso ministero in collaborazione con Diregiovani.it.
Il ruolo fondamentale quindi spetta alla figura dell'andrologo che, attraverso un accurato iter diagnostico, puo' individuare il trattamento medico e/o chirurgico piu' appropriato per il paziente infertile. L'andrologo ha inoltre un ruolo fondamentale anche nell'indirizzare eventualmente la coppia alle tecniche di procreazione medicalmente assistita.
In caso di patologie che comportino alterazioni degli ormoni, quali l'ipogonadismo ipogonadotropo, l'andrologo potra' "valutare la prescrizione di una terapia medica finalizzata a ripristinare i delicati equilibri dell'asse ormonale riproduttivo maschile, avvalendosi ad esempio dell'uso delle gonadotropine (FSH e LH/hCG) o del GnRH (Gonadotropin Releasing Hormone o ormone di rilascio delle gonadotropine). In alcuni casi- prosegue il ministero- come per esempio nel soggetto obeso, diabetico o affetto da sindrome metabolica, che presenti una ridotta fertilita' ed ipogonadismo ipogonadotropo, si puo' valutare un trattamento con farmaci antiestrogeni o inibitori dell'aromatasi, che, se opportunamente prescritti, sono in grado di ripristinare normali valori ormonali e quindi la potenziale fertilita'".
In circa un caso di infertilita' maschile su tre "non e' possibile individuare la causa dell'infertilita' e delle alterazioni del liquido seminale (infertilita' idiopatica) e quindi dare una terapia specifica; vengono quindi solitamente consigliati e prescritti integratori con capacita' antiossidante, per esempio la carnitina, l'arginina, alcune vitamine e altre sostanze come lo zinco e il coenzima Q10".
Per quanto riguarda la terapia chirurgica, "oltre agli interventi preventivi dell'infertilita' maschile, quali l'orchidopessi per il criptorchidismo o per la torsione testicolare, da effettuare in eta' infantile o adolescenziale, le procedure disponibili comprendono la correzione del varicocele, la ricanalizzazione delle vie seminali e il recupero di spermatozoi per le procedure di procreazione medicalmente assistita. Grazie alla tecnica descritta nel 1998 da Schlegel e chiamata MicroTESE- concludono gli esperti del ministero della Salute- ad oggi si e' osservato un miglioramento dei risultati in termini di recupero di spermatozoi e percentuale di gravidanza, con una netta riduzione dell'invasivita' sul testicolo".
(Wel/ Dire)