(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 14 giu. - "Apprendiamo con soddisfazione del rinvio a settembre dei test d'ingresso alle facolta' a numero chiuso, e soprattutto della ridefinizione dei criteri di valorizzazione del percorso scolastico degli alunni". A dirlo e' il coordinamento dei Genitori democratici (Cgd)che, sull'argomento, aveva inviato una lettera al ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza. Di seguito, il testo della missiva: Il "Coordinamento Genitori Democratici Onlus" desidera portare alla Sua attenzione alcune considerazioni in merito ai cosiddetti "test di ingresso" introdotti da alcuni anni per un sempre maggior numero di facolta' e che oggi sembrano venir dati per scontati da studenti, famiglie e opinione pubblica.
Vengono presentati come strumento per premiare il merito, ma sono, in primo luogo, un modo per finanziare , in un momento di crisi, l'Universita' e non solo (ciascuno studente si iscrive ad almeno 2 test al costo di circa 100 euro a test, senza contare libri di testo, ripetizioni o corsi propedeutici, non avendo comunque alcuna garanzia di successo: paga infatti anche chi all'universita' non potra' iscriversi).
Troppo lungo sarebbe ragionare sui 'contenuti' dei test, ma sarebbe utile che si dichiarasse prima o poi, con chiarezza e trasparenza, che cosa si intende valutare nei candidati che affrontano i test: capacita' logiche, cultura generale, conoscenze sulle specifiche materie? Se il sistema universitario ritiene di dover verificare le competenze degli studenti che vogliono accedervi, evidentemente, l'aver conseguito un diploma superiore non garantisce le condizioni minime per poter accedere all'Universita' statale: il sistema scolastico italiano e la politica dell'orientamento ,in questo modo, dichiarano pubblicamente il proprio fallimento.
La nostra Costituzione prevede che ciascuno studente in possesso di un diploma superiore abbia il diritto di iscriversi alla Facolta' universitaria che desidera e di poterlo fare, se capace e meritevole, indipendentemente dalle proprie condizioni economiche.
Tutto cio' non e' mai stato realizzato fino in fondo ma, i test di ammissione, e ancor di piu' il loro anticipo, rendono sempre piu' lontana la realizzazione di questo obiettivo : non abbiamo dati sulle percentuali di superamento dei test in funzione del tipo di diploma superiore ma non e' difficile ipotizzare che essi possano risultare insormontabili a chi non abbia frequentato un liceo, tanto piu' se si riduce a pochi giorni, o si annulla del tutto, il tempo per prepararsi ai test.
Non vogliamo rinunciare all'idea che uno studente che abbia frequentato con successo il proprio corso di studi superiori possa iscriversi all'Universita' che desidera e mettersi in gioco indipendentemente dal tipo di Istituto frequentato.
Il Cgd non ha mai condiviso l'introduzione dei test di ingresso all'universita' ed oggi chiede con forza che almeno si eviti di anticiparli; ritiene inoltre che sia necessario aprire al piu' presto un confronto, chiaro ed aperto a tutti i soggetti coinvolti, su questo tema e su quello particolarmente rilevante dell'orientamento, che consenta di ripensare il sistema di accesso all'Universita' a garanzia sia della qualita' dell'insegnamento che del diritto allo studio di tutti gli studenti.
(Wel/ Dire)