(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 14 giu. - "Alla luce dell'indagine divulgata ieri dall'Associazione Bruno Trentin insieme a Save The Children e dall'allarme lanciato dall'Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) sull'impiego dei minori nel mondo del lavoro in merito ai quali e' intervenuto anche il Papa, l'Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi di lavoro) ha ritenuto opportuno sottolineare un aspetto di questo fenomeno, ovvero gli infortuni di cui rimangono vittime, che non puo' lasciare assolutamente indifferenti". Cosi' in una nota il presidente nazionale Anmil, Franco Bettoni, che commenta i dati sul fenomeno del lavoro minorile che riguarda 150 milioni nel mondo di bambini tra i 5 e i 14 anni.
"Dai numeri piu' recenti diffusi dall'Inail per l'anno 2011- aggiunge- emerge che nel nostro Paese sono circa 6.600 gli incidenti occorsi a minori e si tratta soltanto di eta' 16-17 anni che vengono regolarmente denunciati dalle aziende; per gli under 15 purtroppo i dati affondano nella voragine del lavoro nero risultando pertanto difficili da reperire in quanto sotto i 16 anni non e' legale l'accesso al lavoro secondo quanto stabilito dalla l. n. 29/2006 che lo definisce lavoro irregolare, sfuggendo alle statistiche ufficiali".
Quello degli infortuni sul lavoro, continua il presidente, "e' l'aspetto piu' grave ed estremo di questo fenomeno gia' di per se' molto preoccupante per il nostro Paese. È l'ultimo anello di quella catena poverta'-ignoranza-lavoro minorile che occorre spezzare quanto prima con un programma urgente di interventi che pongano come obiettivo primario la diffusione capillare, soprattutto tra i giovanissimi, dell'istruzione, della responsabilita' e della cultura della sicurezza".
Sono 115 milioni i minori impiegati nelle forme peggiori di lavoro, quelle cioe' che prevedono carichi pesanti, contatto con sostanze chimiche e orari di lavoro prolungati: il 60% e' impiegato nell'agricoltura, il 7% nell'industria e il 26% nei servizi. Nell'Africa sub sahariana piu' di un terzo dei bambini lavora. Sono questi alcuni dei numeri che emergono dalle stime diffuse dall'Unicef in occasione della 'Giornata Mondiale contro il lavoro minorile', che si celebra oggi in tutto il mondo, cui si aggiungono quelli dell'Iloche stimano in oltre 15 milioni i bambini nel mondo che lavorano come domestici, spesso a rischio di abusi fisici, psicologici e talvolta sessuali. La maggior parte dei baby-domestici (il 73% del totale) sono bambine tra i 5 e i 14 anni; i Paesi a maggior diffusione sono quelli africani, in particolare Burkina Faso, Costa d'Avorio, Ghana e Mali.
"Ma la piaga del lavoro minorile- sottolinea il presidente di Anmil- non interessa soltanto i Paesi in via di sviluppo, anche se in questi e' piu' facile rintracciare situazioni di sfruttamento, se non addirittura forme di vera e propria schiavitu'; il fenomeno risulta diffuso anche nei Paesi cosiddetti 'avanzati' sul piano economico e sociale".
(Wel/Dire)