(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 25 gen. - I bambini in eta' prescolare (3-5 anni) che vivono nelle zone colpite dal terremoto e in quelle vicine ma non colpite sono meno esposti al disturbo post traumatico da stress rispetto a quelli piu' grandi (6-14 anni) che abitano nelle zone vicine al cratere del terremoto dell'Aquila del 2010. Le femmine sono piu' inclini a stati di ansia e depressione rispetto ai maschi. In quelli che vivevano all'Aquila sono stati riscontrati anche stati depressivi e ansia.
È quanto emerge da "Arcobaleno", uno studio sugli effetti del terremoto che ha colpito L'Aquila nel 2010 che ha coinvolto 37 pediatri e 1.722 bambini in 2 fasce di eta', tra i 3 e i 5 anni e tra i 6 e i 16. "Abbiamo cercato di capire quali fossero i disturbi nei minori tra il primo e il secondo anno dopo il terremoto dell'Aquila dice il neuropsichiatra infantile Paolo Feo, che ha monitorato le operazioni di screening sui bambini presi in esame- In casi di emergenza come questi si studiano le conseguenze in modo da poter dare linee-guida per far fronte alle future possibili calamita'".
Il campione di bambini preso in esame, proviene in parte dall'Aquila, in parte dai comuni del cratere, e infine anche da comuni non colpiti dal terremoto, utili questi ultimi a comprendere in che misura si sia diffusa la paura in seguito al disastro. I bambini sono stati sottoposti a un test di screening per capire se si fossero manifestati sintomi di un disturbo post-traumatico da stress o qualunque altra forma di squilibrio psicologico. Alla fase dello screening, per un numero molto ridotto di bambini (circa 300), e' seguita poi un'analisi a tutti gli effetti diagnostica, in cui uno specialista sottoponeva i minori, accompagnati dalle madri, a un colloquio di un'ora e mezza per capire se effettivamente quelli che nella prima fase erano stati etichettati come sintomi, si rivelano successivamente veri e propri disturbi. "Dal nostro studio- continua Feo- emergono alcuni dati incontrovertibili che ci ammoniscono su quali siano i fattori di rischio in casi di emergenza come questo: i bambini con genitori che abbiano un livello d'istruzione alto, sono risultati psicologicamente piu' protetti dal trauma, lo stesso avviene per i ragazzi che non abbiano avuto casi di psicopatologie in famiglia. Inoltre le femmine risultano piu' inclini a stati d'ansia e di depressione dei loro coetanei maschi, che invece tendono a 'esternalizzare' il problema, sono piu' soggetti, cioe', a stati di aggressivita' o iperattivita'".
I risultati delle ricerche sono raccolti nel volume "Oltre l'arcobaleno. Bambini e salute mentale in situazioni di emergenza e disastri naturali", realizzato da Camillian Task Force (Ctf), Caritas Italiana, Ospedale Pediatrico Bambino Gesu'. Il libro e' stato presentato oggi presso l'atrio della Scuola media "Montanari" di Mirandola (Modena).
(Wel/ Dire)