(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 gen. - Gli indici di depressione e ansia "sono piu' alti nei bambini con Disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa) che in quelli 'normodotati', ovvero esenti da patologie invalidanti. Esiste, infatti, un indice di tensione che misura lo stato di benessere psico-affettivo che nei soggetti con Dsa e' doppio rispetto ai loro coetanei normodotati e questo porta a convalidare l'ipotesi di un'origine psico-affettiva nella maggior parte dei casi di Dsa". Ne e' convinto Alessandro Crisi, psicologo, fondatore e presidente dell'Istituto Italiano Wartegg, che domani interverra' al XV convegno nazionale dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) sul tema delle 'Dislessie', presso l'Istituto Regina Elena in via Puglie n. 4 dalle ore 9 alle 18.
Per quanto riguarda l'ipotesi di causa, Crisi crede che "la stragrande maggioranza dei bambini con Dsa hanno un'ottima intelligenza, ma hanno un disagio psico-affettivo e relazionale molto piu' elevato. Il test di Wartegg ci permette, appunto, di ricavare informazioni a un certo livello di profondita' - ha precisato il professore in psicodiagnostica dell'Universita' 'La Sapienza - e darci piu' informazioni sulla dimensione affettiva e relazionale". Si tratta di un test di "personalita', grafico-proiettivo, strutturato in 8 riquadri che all'interno presentano un segno grafico. Le persone a cui viene sottoposto - ha spiegato Crisi - devono sviluppare un segno che ricomprenda quello gia' presente all'interno di ogni riquadro. Questi segni svolti dal soggetto, siglature, vengono poi trasformati in indici di valutazione in base ai quali, e alla popolazione italiana, e' possibile descrivere aspetti importanti della personalita', aspetti stabili e non episodici: capacita' intellettive, modalita' di pensiero, abilita' nella socializzazione, relazione con le figure importanti (padre e madre)". I rendimenti nei riquadri correlati alla figura materna e paterna "ci indicano infatti che il ruolo dei genitori e' molto importante. Tra i bambini con Dsa spicca il tipo di relazione con le figure genitoriali".
Negli ultimi anni l'Istituto Italiano Wartegg, insieme all'universita' di Padova e all'IdO, ha condotto delle ricerche relative ai genitori dei bambini con disturbi dell'apprendimento. "Una relazione madre-padre-figlio caratterizzata da piu' tensione e conflittualita' - ha precisato lo psicologo - voglio chiarire, pero', che i genitori non causano i Dsa nei figli. Questo dato indica solo che in questi bambini le relazioni familiari sono piu' difficili rispetto alla norma". Il malessere in questi soggetti "deriva da tante concause - ha concluso Crisi - perche' sono molteplici i fattori che si mettono insieme e che afferiscono alla dimensione psico-affettiva e relazionale". Al convegno verranno presentati i risultati di uno studio dell'IdO relativo al rapporto tra i Disturbi di apprendimento e le relazioni parentali, cercando di comprendere perche' i bambini con Dsa non raggiungono quelle autonomie di base che precedono la scolarizzazione.
(Wel/Dire)