THAILANDIA STUDIA TERAPIA ANTIRETROVIRALE IN BAMBINI AFFETTI DA HIV
SONO 2,5 MILIONI, MENTRE 370.000 SONO INFETTATI OGNI ANNO
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 gen. - E' stato stimato che circa 2,5 milioni di bambini in tutto il mondo sono affetti da HIV e 370.000 bambini vengono infettati ogni anno. Piu' del 90% dei bimbi sieropositivi vivono in Africa e in Asia ma la diagnosi, in genere, avviene solo dopo il primo anno di vita a causa dell'accesso limitato al test Hiv. Senza terapia antiretrovirale la mortalita' correlata all'Aids e' del 20-30% nel primo anno di vita e circa del 5% nell'anno successivo. Per i bambini sottoposti a trattamento antiretrovirale precoce (Hiv Early Antiretoviral Therapy), invece, e' stato osservato che la mortalita' infantile, nelle prime 6-12 settimane di vita, e' stata del 4% nelle prime fasi della terapia.
Questo studio, condotto da un team di ricercatori thailandese, ha valutato se la terapia antiretrovirale possa essere rinviata fino a quando la conta dei CD4 (cellule che diminuiscono nel caso di infezione da Hiv) raggiunga il 15% senza che questo comprometta la durata di vita libera da Aids.
Per lo studio, condotto tra il 2006 e il 2008, sono stati reclutati 300 bambini thailandesi e cambogiani affetti da Hiv, di eta' compresa tra 1 e 12 anni (eta' media 6,4 anni) e che presentavano percentuali di CD4 del 15-25%. Di questi, 150 sono stati assegnati alla terapia antiretrovirale precoce, gli altri 150 bambini sono stati sottoposti alla stessa terapia solo quando i valori di CD4 risultavano scesi al di sotto del 15%.
Dall'analisi dei dati e' emerso che quasi tutti i bambini affetti da Hiv di eta' superiore ad 1 anno con immunosoppressione moderata e sintomi non gravi da Hiv all'inizio dello studio, avevano un elevato tasso di sopravvivenza, libera da AIDS, dopo 3 anni di follow up, a prescindere se la terapia antiretrovirale fosse stata avviata all'inizio o rinviata fino a quando il numero di CD4 non fosse sceso a 15%. Dai risultati, non e' stata dunque osservata una differenza elevata tra i due tipi di intervento di trattamento, richiedendo secondo i ricercatori, ulteriori studi sull'importanza dell'inizio del trattamento antiretrovirale da effettuare su un campione di studio piu' ampio. Sono quindi necessari approfondimenti e studi futuri per rispondere ancor meglio a questa importante domanda clinica.
(Fonte: www.droganews.it) (Wel/ Dire)
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