RIVISITATO IL SERVIZIO "TAGESMUTTER" PER LA PRIMA INFANZIA
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 11 gen. - Una proposta sperimentale tra la rete dei servizi per la prima infanzia e la promozione degli strumenti di cura e accoglienza per famiglie e minori. E' il progetto "Una casa in piu'", rivisitazione del servizio "Tagesmutter", che rientra tra gli obiettivi strategici per il benessere delle famiglie e dei minori del Piano di azione "Il nuovo welfare di Parma come percorso di sviluppo di comunita'". "Questi servizi aggiuntiivi sono strumenti per offrire una maggiore flessibilita' alle famiglie per il sostegno e la cura dei propri figli - ha sottolineato Nicoletta Paci, vicesindaco con delega ai servizi educativi - laddove ci siano situazioni lavorative e di gestione familiare particolarmente difficoltose". Sono 2 le proposte in cui si articola il progetto: servizi integrativi per le famiglie con bambini tra i 4 e i 36 mesi (sostegno sociale, cura ed educazione, conciliazione tempi vita-lavoro) e supporto all'organizzazione familiare per i genitori con bambini tra i 3 e i 6 anni che hanno bisogno di conciliare i compiti di cura con il lavoro (soprattutto in caso di orari disagevoli, forme contrattuali atipiche), anche tramite l'erogazione di voucher di conciliazione. "Il Comune ritiene necessario potenziare la sinergia e il raccordo tra alcuni servizi e interventi specificamente rivolti alle famiglie con figli piccoli - ha detto Laura Rossi, assessore al Welfare del Comune di Parma - cosi' da offrire loro opportunita' ulteriori sia sotto il profilo educativo che della cura e conciliazione, assicurando qualita', flessibilita' e innovazione".
Per i bambini piu' piccoli (4-36 mesi), il progetto "Una casa in piu'" prevede la creazione del servizio di Piccolo gruppo educativo, previsto dalla normativa regionale sui servizi educativi (legge regionale 1/2000 modificata dalla legge 6/2012), per rispondere a esigenze di maggiore flessibilita'. Si tratta di un servizio che privilegia il rapporto personalizzato di piccolo gruppo, valorizza l'intimita' del contesto in cui ha sede il servizio (residenza dell'educatore, luoghi di lavoro, struttura dedicata) e puo' accogliere fino a 7 bambini. Per la fascia di eta' 3-6 anni il progetto "Una casa in piu'" propone uno strumento di conciliazione basato sull'impegno di persone disponibili a svolgere funzioni di cura e accoglienza temporanea di bambini. L'obiettivo, in questo caso, e' rafforzare la disponibilita' dei servizi e degli interventi di cura dei bambini per favorire i genitori nella conciliazione dei tempi di vita e lavoro, consentire alle donne la permanenza o il rientro nel mercato del lavoro dopo la gravidanza o sostenere i genitori in caso di orari disagevoli o contratti atipici. Possono accedere al servizio le famiglie che hanno esigenze particolari di accudimento di 1 figlio per qualche ora al giorno o qualche giorno alla settimana per impegni legati a lavori saltuari, a chiamata, flessibili o per incarichi tempoeanei oppure orari disagevoli di lavoro (nelle primissime ore del mattino o la sera dopo le 18.30) o a turni. Per questo tipo di servizio il Comune puo' erogare un contributo di conciliazione per le famiglie con Isee tra 7.500 e 28 mila euro.
(Wel/ Dire)