BONINI ALLE SOCIETA' SCIENTIFICHE: 'NON E' UNA QUESTIONE MORALE'.
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 15 feb. - "La pediatria in tutte le sue espressioni (ospedaliera, universitaria, di famiglia) da sempre ha avuto ed ha a cuore la salute del bambino, nella sua interezza (fisica, psichica, sociale) tanto che negli anni, oltre ad approfondire temi riguardanti le patologie 'fisiche', a lavorare sulla prevenzione piuttosto che dover curare, si e' fatta carico dei problemi psicologici, scolastici, relazionali, affettivi, oltre che sociali (pensiamo alle famiglie difficili, all'abuso, alla poverta', all'integrazione del bambino immigrato). Il pediatra e' diventato, permettetemi il termine, il paladino della eta' evolutiva (dalla nascita alla adolescenza), colui che si fa garante dei diritti del fanciullo. Mi chiedo dove sia finita oggi questa difesa del bambino, quando la comunita' pediatrica non si esprime e non reagisce di fronte alle ventilate proposte di adottabilita' di un bambino da parte di coppie omosessuali, cosa che purtroppo avviene gia' in alcune nazioni. Il mondo sta cambiando, la societa' sta cambiando, ma sta cambiando grazie al silenzio di chi per paura di non esporsi, di non essere politically correct, ha deciso di girarsi da un'altra parte e di far finta di nulla, di non entrare in campo". E' l'appello lanciato dal pediatra dell'associazione Peter Pan, Giovanni Bonini, alle societa' scientifiche per aprire un dibattito tra gli 'specialisti del bambino' sulla richiesta delle coppie gay di adottare minori.
Il matrimonio omosessuale con la "conseguente adottabilita' dei bambini, e' diventata merce di scambio per ottenere consensi politici, vincere elezioni, andare al potere. Fra l'altro- ha aggiunto il medico dell'associazione Peter Pan- non tutti sanno che la stragrande maggioranza del popolo gay non e' interessato ne' al matrimonio (ma ai diritti che riguardano la coppia) , e men che meno al desiderio di adottare un bambino, come si puo' leggere da numerose dichiarazioni pubblicate sul seguente blog (http://www.antoniosocci.com/2013/01/ecco-il-socialismo-surreale-c he-ci-minaccia-la-chiesa-in-difesa-di-padri-madri-e-figli-e-con-le i-tutto-un-popolo/)".
L'appello prosegue: "Ci battiamo per la eradicazione delle malattie infettive, della riduzione della mortalita' per leucemia e tumori, per l'individuazione precoce dell'Autismo o della sordita' infantile, e per tante altre campagne sanitarie, ed il fatto che un bambino possa essere educato da una coppia dello stesso sesso, ma con orientamento sessuale diverso, ci lascia indifferenti? Siamo chiari, questa non e' una questione di tipo religioso-cattolico, questo e' un problema di tipo antropologico, riguarda l'uomo ed il suo futuro. Puo' essere sensato parlare di 'Genitore 1 e Genitore 2' anziche' di mamma e papa', perche' non esiste piu' il sesso, ma quello che uno si sente di essere sessualmente? I neuropsichiatri infantili, gli psicologi, gli psicopedagogisti, gli psicoterapeuti dove sono finiti? Anche loro ciechi e sordi? Non sanno cosa dire o non vogliono dire? Il 'ruolo del padre', 'il ruolo della madre', tutte favole obsolete del secolo scorso? Possibile che si abbia paura a dire la verita'? Il padre e' padre e la madre e' madre- ha affermato Bonini- e lo sappiamo bene noi pediatri, quando il padre o la madre sono figure assenti (perche' vengono a mancare, oppure perche' li abbandonano oppure, anche se presenti, sono incapaci di assolvere il ruolo che gli e' consono".
Quanti problemi psicologici "ricadono sui bambini, quante sofferenze, quante cicatrici! Possibile che un uomo- si e' chiesto il pediatra- perche' si sente donna, o non si sente uomo, possa dare la stessa impronta educativa di un padre uomo? E quel bambino che avra' come modelli due donne come fara' a imparare quello che da migliaia di anni e' sempre stato? Come potra' avere una sua identita' sessuale? Non pensiamo che basta l'amore e l'affetto per creare un psiche sana, ci vogliono anche chiarezza nei ruoli, e noi pediatri sappiamo tutti molto bene che la confusione, l'incertezza, la doppiezza, al bambino fa molto male. Il bambino per formarsi ha bisogno di regole certe, condivise". Tornando al fatto che la questione non si possa "liquidare come un 'problema cattolico'- ha precisato Bonini- anche il Rabbino di Francia si e' espresso con una voluminosa lettera di 25 pagine scritta al premier francese Hollande (nella sua interezza, ma in francese http://www.grandrabbindefrance.com/mariage-homosexuel-homoparental ite'-et-adoption-ce-que-l'-oublie-souvent-de-dire-essai-de-gilles- bern oppure riassunta su una agenzia di stampa http://www.documentazione.infomatrimonio-gay-piu-di-un-ragionevole -dubbio ) dove affronta e argomenta seriamente perche' questa scelta sia assurda, oltre ogni buonsenso".
La sua richiesta al mondo scientifico che "ruota intorno al bambino, non e' assolutamente contro il mondo omosessuale, verso il quale non nutro assolutamente nessun sentimento ostile, ma solo in difesa dell'integrita' psichica e affettiva dei bambini. Con questo mio appello invito tutti i pediatri e le comunita' scientifiche alle quali lo invio (Sip, Fimp, Cipe, Acp) ad una costruttiva discussione sull'argomento e all'opportunita' di una posizione chiara e decisa e non supina al volere del relativismo etico".
(Wel/ Dire)