ADOZIONI GAY, IL PEDIATRA: NO A GUERRA DI RELIGIONI, MA ESISTONO RUOLI
BONINI: "QUESTIONE DA AFFRONTARE IN MODO CRITICO SULLA BASE DI REGOLE PEDAGOGICHE".
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 15 feb. - "Vivo con i bambini e le loro famiglie e vedo i problemi che emergono nell'educazione dei figli quando il papa' e' piu' debole oppure la mamma e' super protettiva. Ci sono modelli materni e paterni, esistono dei ruoli, e in queste coppie con due uomini e due donne le difficolta' aumentano. Il discorso non puo' essere affrontato come una guerra di religione, ma da un punto di vista antropologico. L'appello di aprire una riflessione all'interno del mondo scientifico nasce dalla mia esperienza professionale nel mondo dell'infanzia, si tratta di una questione da affrontare in modo critico sulla base di regole pedagogiche". Lo ha detto all'agenzia stampa Dire Giovanni Bonini, il pediatra autore dell'appello contro le adozioni da parte di coppie gay.
"Il figlio rientra all'interno di un progetto uomo-donna- ha ribadito- il ruolo educativo e' fondamentale, non possiamo pensare che basta l'affetto e l'amore per educare un bambino.
Certo, e' fondamentale ma devono esserci mamma e papa' nell'educazione. Pensiamo a cosa e' meglio per un minore e cerchiamo di smuovere i pediatri, gli psicoterapeuti e gli psichiatri". Secondo Bonini si apprende per imitazione e dall'esempio: "Se vedo due donne o due uomini che vivono insieme, all'atto pratico identifico l'uomo con il padre e la donna con la madre. Mi chiedo da dove nasca tutto questo bisogno. Tutto il mondo omosessuale ha il desiderio di paternita' o maternita' oppure e' una rivendicazione?". Per il pediatra "la maggioranza degli omosessuali non ha l'istinto di procreazione, si tratta di una piccola minoranza, di un movimento gay politicizzato che rivendica i suoi diritti come qualsiasi altro movimento politico sociale. Ma queste rivendicazioni- ha sottolineato il pediatra- sono fatte sulla pelle dei bambini". Bonini ha richiesto l'intervento dei pediatri perche' si definisce un "competente della famiglia. Il pediatra e' colui che segue il bambino piu' a lungo, dalla nascita ai 14 anni. Mi rendo conto delle peripezie che un genitore vive quando educa un figlio e adesso, anziche' dargli una famiglia con un modello uomo-donna, proviamo ad accontentare una coppia gay? Dobbiamo rivoluzionare la storia della nostra societa' per dare voce a un movimento cosi' piccolo? Il bambino purtroppo non sceglie in che famiglia andare e c'e' molto silenzio su questa situazione".
Bonini ha precisato che non si tratta "di un pensiero morale, religioso o sociale. Voglio solo capire cosa sia meglio per i bambini. Io non parlo di affetto, noi non siamo animali da accudire ma dobbiamo puntare a far diventare quei minori degli adulti sani, dando loro la possibilita' di scegliere serenamente cosa fare. I bambini non chiedono l'omoparentalita'- ha concluso- chiedono dov'e' il papa' e la mamma, e soprattutto non dicono 'La mia mamma ha i baffi'".
(Wel/ Dire)
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