(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 8 feb. - "Torneremo alla carica per una questione di civilta', e' intollerabile negare il diritto a essere figli o genitori". È l'impegno assunto da Alessandra Gallone, capogruppo dei Fratelli d'Italia al Senato, in riferimento al problema dell'applicazione e dell'interpretazione delle norme sull'affido condiviso che nell'ultima legislatura il Senato ha "vanamente cercato di modificare". Ma la senatrice ripresentara' la proposta di modifica nella prossima legislatura.
"Il nostro diritto di famiglia non si occupa fino in fondo del bene dei bambini e del loro rapporto con i genitori- ha affermato Gallone- e i giudici molto spesso si trovano da soli ad affrontare situazioni difficili senza neppure avere gli strumenti idonei per trovare la soluzione migliore per i piu' piccoli, la soluzione per ciascuno caso. Tutti i figli hanno diritto di amare e di essere amati da entrambi i genitori". Per la senatrice "dobbiamo considerare nel modo giusto il concetto di bigenitorialita' e dell'importanza della presenza completa di entrambi i genitori per la crescita equilibrata e serena dei figli. E' un dato certo e indiscutibile del nostro ordinamento, della convenzione internazionale sui diritti del fanciullo, della nostra Costituzione e del comune sentire di ogni persona dotata di discernimento. Per questo torneremo alla carica nella prossima legislatura, e ci impegneremo seriamente a risolvere i problemi di centinaia e centinaia di figli contesi, genitori bistrattati, nonni ignorati".
La legge sull'affidamento condiviso "e' una buona legge. Tuttavia, come spesso capita, il rodaggio di questi primi anni di applicazione ha mostrato alcune distorsioni in contrasto col dettato di legge. È comune in Italia che, quando una coppia si divide, i figli vengano di fatto affidati a uno solo dei genitori con marginalizzazione del ruolo dell'altro, di solito il padre. Cio' comporta gravi ripercussioni sui minori e, a cascata, sull'intera societa'". Il presupposto per "una giusta applicazione dell'affidamento condiviso- ha proseguito Gallone- e quindi del diritto alla bigenitorialita', puo' essere realizzata consentendo ai figli di avere oltre che due genitori, spesso anche una doppia casa". Sono 8 le principali modifiche contenute nel disegno di legge 957 per modificare la legge 54/2006 sono: 1. il concetto di pariteticita' che non prevede obbligatoriamente tempi uguali ma l'assunzione paritetica di responsabilita' e doveri di cura, educazione e istruzione.
2. il doppio domicilio, da non confondersi con la doppia residenza. Questo e' infatti un equivoco nel quale gli "avversari" del condiviso continuano a cadere. Il doppio domicilio e' semplicemente una sottolineatura che il legislatore ha inteso apporre nel momento in cui ci si e' resi conto dello stravolgimento che la legge in vigore sta subendo in fase di applicazione.
3. il lato economico - il mantenimento diretto, ovvero che il sostegno economico sia corrisposto in maniera "diretta", cioe' che sia la madre che il padre possano mantenere direttamente il figlio, ciascuno per capitoli di spesa che gli sono assegnati.
Con il sistema diretto si recuperano anche le responsabilita' educative individuali di ciascun genitore.
4. la quantificazione del costo dei figli e' valutata tenendo conto delle attuali esigenze del figlio e delle attuali risorse economiche complessive dei genitori. Il giudice, inoltre, ove necessario, puo' stabilire la corresponsione di un assegno perequativo periodico.
5. il tenore di vita. Viene eliminato il parametro relativo al tenore di vita antecedente la separazione poiche' tale evento ha, ovviamente, sconvolto il sistema economico familiare. Viene comunque stabilito che in caso di trascuratezza da parte di uno dei genitori questi perda la possibilita' del mantenimento diretto e sia obbligato a versare un assegno all'altro.
6. l'ascolto del minore - la disposizione impone al giudice di prendere in considerazione l'opinione del minore che puo' essere sentito con audizione protetta, in locali idonei, anche fuori dall'ufficio giudiziario. L'audizione viene anche verbalizzata oltre che registrata con mezzi audiovisivi.
7. la mediazione familiare obbligatoria, gia' in forma facoltativa prevista dalla legge 54, costituisce un servizio aggiuntivo che potrebbe rivelarsi molto utile (se diventasse obbligatorio almeno come passaggio informativo) ai papa' e alle mamme. Dovrebbe aiutare i coniugi che non riescono a trovare facilmente un accordo di condivisione a raggiungere un certo equilibrio e a fissare dei punti fermi nel rapporto con i figli. 8. la legittimazione attiva dei nonni che potrebbero proporre, nel giudizio di separazione, la domanda relativa al loro autonomo diritto di visita.
(Wel/ Dire)