(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 feb. - Le marionette spiegheranno ai piu' piccoli l'intervento chirurgico. Un modo per aiutare i bambini a vincere le paure ed avere maggiore consapevolezze sull'operazione chirurgica a cui si devono sottoporre. A dimostrarlo e' una ricerca pubblicata sulla rivista internazionale Pediatric Anestesia. Si tratta di uno studio che e' frutto della collaborazione tra un gruppo di psicologi dell'Universita' di Messina, i medici e il personale sanitario del reparto di chirurgia pediatrica dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico G. Martino di Messina. La ricerca e' stata svolta presso l'unita' operativa complessa diretta dal professore Carmelo Romeo e coordinata, sul fronte psicologico, dalla professoressa Larcan, direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell'ateneo peloritano. L'uso delle marionette in molti casi avviene anche a fini terapeutici quando viene dedicato anche a bambini con disabilita' fisiche e psichiche per lo sviluppo delle loro abilita' sociali.
"La fantasia e' una componente preziosa- si legge nella nota del team di medici e psicologi che sperimenta il progetto-, ma in scena questa volta ci va la realta', perche' se da un lato le marionette 'parlano' e gesticolando raccontano che cosa succede durante un intervento chirurgico, dall'altro giochi mirati incidonosull'immaginazionetrasformando gli strumenti classici del dottore e degli anestesisti in oggetti piu' familiari. Il risultato atteso e' quello di avere bambini piu' sereni e piu' preparati a sopportare le classiche attivita' che accompagnano un'operazione". "Gli psicologi seguono il bambino prima, durante e dopo l'operazione, con una azione ampia che abbraccia una articolazione su piu' livelli (psicologo-bambino, bambino-genitori e tra pari) - continua il team di studiosi - L'efficacia del programma e' stata testata attraverso un confronto: i bambini sottoposti al programma manifestavano minori livelli di ansia e un atteggiamento piu' collaborativo in fase di anestesia rispetto a chi veniva distratto senza un sostegno psicologico e senza fare alcun accenno all'intervento chirurgico". (Wel/ Dire)