LO STUDIO AMERICANO CONDOTTO SU 213 BAMBINI PUNTA SUI FATTORI AMBIENTALI
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 1 feb. - In alcuni bambini con diagnosi di disordine dello sviluppo neurologico potrebbe esserci un legame tra batteri intestinali e autismo. Lo rivela un nuovo studio pubblicato sulla rivista Translational Psychiatry, in cui sono stati monitorati 213 bambini con autismo, e nel 17% dei casi e' stato trovato un metabolismo energetico anormale causato da batteri intestinali spesso presenti nei soggetti con questa sindrome.
Una scoperta che "pone le basi per i futuri esami del sangue e che puo' essere utilizzata per migliorare l'individuazione precoce della sindrome e quindi trattarla prima". Lo ha spiegato Derrick MacFabe, direttore del Patchell-Evans Research Group Kilee presso l'University of Western Ontario, che ha condotto la ricerca con diversi studiosi dell'Arkansas a Little Rock. I problemi gastrointestinali sono comuni nei bambini autistici, quindi lo studio ha tentato di analizzare le loro connessioni in modo da sviluppare un potenziale trattamento. "Fino ad oggi, lo sforzo e' stato diretto a svelare i marcatori genetici del disturbo, tuttavia vi e' una crescente evidenza che l'autismo, come molti altri disturbi, sia il risultato di una combinazione di fattori genetici e ambientali che influenzano il corpo e il cervello", ha aggiunto MacFabe, il cui team di ricercatori si e' appunto concentrato sul ruolo dell'intestino e delle sue migliaia di miliardi di batteri fondamentali per la salute. In effetti, il lavoro fornisce ulteriori prove sulla presenza, nell'intestino di molti bambini con autismo, di batteri anomali capaci di produrre un prodotto tossico che circola nel sangue, colpendo diversi organi tra cui il cervello e, di conseguenza, il comportamento. Per MacFabe la ricerca svela un importante collegamento tra i problemi legati alla digestione, al sistema immunitario, alle difficolta' metaboliche e relazionali di molti soggetti con questa sindrome. Una ricerca che punta a dimostrare come "l'anormale metabolismo energetico non sia causato da fattori genetici ma ambientali- ha concluso il direttore- e che potrebbero svolgere un ruolo molto piu' importante di quanto si pensi".
(Wel/ Dire)