Consiste nel cavalcare un treno come fosse tavola da surf
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 20 dic. - Cavalcare un treno come se fosse una tavola da surfà Lo chiamano Train surfing o Staff riding ed è una bravata molto diffusa tra i giovani di Johannesburg in Sud Africa. Una scarica di adrenalina che può costare la vita. Ne parla un articolo di Olivia Widmon pubblicato dalla rivista dei Padri Bianchi Africa. I train surfer sono soprattutto adolescenti dei quartieri poveri, spesso imbottiti di alcol e droga, che si arrampicano sulle carrozze ferroviarie, schivano pali e cavi dell'alta tensione, si fanno trascinare a tutta velocità aggrappati ai finestrini, saltano dai treni in corsa. Per vincere la noia. Per mostrare coraggio e spavalderia. Questo passatempo letale, in realtà non è nuovo: è nato alla fine degli anni '50 a Soweto ma "è dilagato negli ultimi dieci anni nei quartieri più poveri e disagiati della città, complice la frustrazione che attanaglia la prima generazione sudafricana post-apartheid, schiacciata dal peso della disoccupazione e dalla mancanza di opportunità". Le vittime si contano già a decine ma nonostante la polizia abbia intensificato i controlli, non si fermano le follie dei train-surfer. Su YouTube si possono vedere i video caricati dagli stessi adolescenti. Mostrano le "imprese" riusciteà Per rendersi conto della drammaticità del fenomeno bisogna invece guardare il reportage del fotografo sudafricano James Oatway Train surfing Soweto, che mostra anche gli esiti dolorosi: i corpi carbonizzati dall'alta tensione o spiaccicati lungo le rotaie. Anche la regista sudafricana Sara Blecher ha realizzato il documentario pluripremiato Surfing Soweto, che racconta la storia di tre ragazzi senza famiglia, con problemi di droga, alcol e povertà e la loro vita giocata sul filo del pericolo estremo.
Fonte: Redattore Sociale (Wel/ Dire)