(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 dic. - Si e' conclusa con successo la missione di Amici dei Bambini in Burundi: con l'incontro avvenuto il 3 dicembre a Bujumbura fra il Presidente Marco Griffini e il Ministro degli Affari Esteri locale, Laurent Kavakure, Ai.Bi. e' entrata ufficialmente a far parte degli Enti Accreditati nel paese africano. La firma, che ha formalizzato l'accordo fra il Ministero degli Affari Esteri italiano e l'autorita' burundese, fa seguito all'autorizzazione concessa ad Ai.Bi. dalla Commissione per le Adozioni Internazionali, lo scorso 7 gennaio. Per Ai.Bi. si apre ora la possibilita' di operare a pieno titolo in Burundi, effettuando adozioni internazionali e interventi di cooperazione a favore dell'infanzia in difficolta' familiare.
Alla delegazione di Ai.Bi. hanno preso parte anche Valentina Griffini, coordinatrice dell'area Africa e Asia, ed Eddy Zamperlin, volontario espatriato a Goma (Repubblica Democratica del Congo); per parte burundese, era presente inoltre il Ministro per la Solidarieta' Nazionale, i Diritti della Persona Umana e di Genere, Clotilde Niragira, la cui firma ha sancito l'entrata in vigore dell'accordo.
Dopo Marocco, Kenya, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica del Congo e Ghana, Ai.Bi. pianta dunque la sesta bandierina sulla grande mappa dell'Africa; appunta lo spillo su un paese minuscolo, che quasi scompare fra le altre nazioni del continente, ma dove la sofferenza e' grande.
Il Burundi, al 10mo posto assoluto per mortalita' infantile, e' uno dei paesi piu' poveri al mondo: circa l'80% della popolazione vive con meno di 1.25$ al giorno e quasi il 60% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione cronica, per lo piu' imputabile all'insicurezza alimentare, alla scarsa crescita economica del paese, alla dipendenza dagli aiuti esterni e all'alta densita' abitativa. Il numero di orfani si aggira intorno ai 610.000 (Unicef, State of World's Children, 2013): le ragioni dell'abbandono sono per lo piu' adducibili alla recente guerra civile che ha sconvolto il paese, alla larga diffusione dell'HIV(circa 90.000 gli stessi bambini infetti) e alla dilagante poverta'. Il Burundi soffre anche di piaghe come la prostituzione infantile e il lavoro minorile; quest'ultimo, in particolare, colpisce circa il 26% dei minori tra i 5 e i 14 anni.
Secondo i dati della CAI, nel 2012 sono state effettuate 12 adozioni di bambini burundesi; l'unico altro ente accreditato nel paese, oltre ad Ai.Bi., e' il G.V.S. (Gruppo Volontariato Solidarieta'). Il Burundi, che ha ratificato la convenzione dell'Aja, pur privilegiando le adozioni nazionali, e' aperto all'adozione da parte di coppie straniere; secondo alcune fonti, attualmente i minori accolti presso gli istituti sarebbero 4.500.
Per tutti loro, la presenza di Ai.Bi. rappresentera' ora una speranza in piu': gia' da oggi, infatti, l'Associazione accetta domande per l'adozione di bambini burundesi.
(Wel/ Dire)