(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 19 apr. - La mamma venticinquenne e il patrigno (30 anni) sono stati condannati, rispettivamente a 4 anni e 2 mesi e a 5 anni e 4 mesi. Si e' conclusa cosi' la vicenda giudiziaria del bambino seviziato tra le mura di casa, a Ferrara. Lo riporta l'edizione locale del quotidiano Il Resto del Carlino. Il piccolo arrivo' all'ospedale S. Anna lo scorso 28 febbraio in condizione terribili. La prima spiegazione fornita dalla madre e dal suo compagno fu che il bambino era caduto. Ma la Procura ha svelato una verita' diversa e molto piu' drammatica. "La madre e il convivente sottoponevano a maltrattamenti il minore con condotta consistita nel percuoterlo abitualmente in maniera violenta, tanto da cagionare lesioni gravi". Addirittura "insulti", "umiliazioni", "rimproveri immotivati e ingiustificati che lo costringevano a vivere in uno stato di continuo terrore".
Terribili le lesioni che furono riscontrate in ospedale: "Ematoma in regione frontale destra e sugli zigomi, numerose ecchimosi agli arti e al tronco, ustione all'arto inferiore sinistro, ematoma e frattura della mandibola". Prognosi di oltre 40 giorni. La donna, inoltre, era accusata di sottrazione di persone incapaci per aver portato via al padre naturale, da Torino, il bambino, trasferendolo nell'abitazione ferrarese del convivente. "Voglio soltanto giustizia, chi ha sbagliato paghi", aveva detto il papa' naturale, parte civile nel procedimento attraverso l'avvocato Chiara Rodio (il bambino, invece, era rappresentato dall'avvocato Marco Linguerri). Oggi il piccolo, affidato al padre naturale, vive in una localita' segreta.
(Wel/ Dire)