(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 12 apr. - Altro capitolo dell'infinita telenovela del bimbo conteso di Cittadella, provincia di Padova, tra i due genitori. Il piccolo, infatti, non puo' tornare nella sua vecchia scuola perche' la potesta' e' rimasta al padre e quindi manca il nulla osta.
Mercoledi' e' rientrato nell'istituto che frequentava inizialmente (quello di Cittadella, prima del prelievo forzato da parte delle forze dell'ordine), ritrovando i 'vecchi' compagni e gli insegnanti. Ma da ieri "mio figlio non puo' piu' andare a scuola perche' suo padre non ha concesso il nulla osta per il trasferimento dalla scuola di Padova, frequentata dopo che era stato portato nel centro di accoglienza, a quella di Cittadella dove ci sono tutti gli amici", ha raccontato la mamma, come scrive il Gazzettino.
La Corte d'Appello di Brescia aveva annullato il decreto di quella di Venezia ma non ha trattato l'elemento della potesta' che e' in capo al padre, a cui spetta decidere la scuola frequentata dal figlio. "La dirigente mi ha contattata informandomi che non poteva, suo malgrado, accettare piu' mio figlio a scuola, pena una denuncia ed il rischio del posto. Non c'era il nulla osta del padre, mentre la scuola padovana l'ha rilasciato subito. Questa e' la dimostrazione dell'affetto che il padre ha verso suo figlio". Per la mamma e' una ripicca "verso di me. Dovrei accompagnarlo a scuola a Padova. Per lui significa alzarsi molto presto al mattino e tornare a casa nel primo pomeriggio. È giusto questo per un bambino di dieci anni che ha la scuola a poche decine di metri dalla sua casa? Mio figlio poi non vuole tornare nella scuola di Padova perche' i suoi amici sono tutti qui a Cittadella. Ho dovuto spiegargli quello che e' successo. Lui nelle telefonate giornaliere al padre gli ha chiesto perche' non puo' andare a scuola a Cittadella, ma non ha ottenuto risposta. Da considerare che non volendo andare a Padova, mio figlio non sta frequentando la scuola che e' dell'obbligo e che terminera' tra due mesi. Con il mio legale stiamo preparando un ricorso d'urgenza alla Corte d'Appello di Brescia per risolvere il problema, anche il sindaco di Cittadella si sta interessando attivamente".
La replica del padre: "Non credo che la scelta della scuola di mio figlio riguardi l'opinione pubblica. Questo e' un aspetto privato e quindi non rilascio commenti. È il solito modo per voler forzare la pubblica opinione, che viene fuorviata.
Sottolineo invece che da quando la Corte d'Appello di Brescia ha restituito mio figlio alla madre, io non l'ho piu' visto. I servizi sociali avrebbero dovuto stilare il calendario degli incontri, che invece ad oggi manca. La mia ex moglie- continua il professionista- potrebbe portarlo a Padova, ma ha dichiarato per iscritto che posso vedere mio figlio solo in presenza delle assistenti sociali, ma cio' non e' previsto dall'autorita' giudiziaria".
A Pasqua "l'ha portato in vacanza fuori regione senza avvisarmi di nulla. Sono proprio questi i comportamenti che avevano generato l'allontanamento ed e' per questo che era stata dichiarata la sua decadenza della potesta' genitoriale".
(Wel/ Dire)