(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 5 apr. - "Il grave episodio di bullismo scoperto dalle Forze dell'Ordine e dalla Magistratura di Roma dimostra che sussistono forme preoccupanti di devianza minorile che tagliano trasversalmente il nostro Paese". Lo sostiene l'avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell'Associazione degli Avvocati matrimonialisti italiani.
"I quartieri bene- precisa il matrimonialista- restano il luogo in cui i ragazzi o sono vittime o sono carnefici dei loro coetanei. Nel caso specifico, si tratta di vittime di una banda di balordi ma in altri casi gli autori di gravi reati sono proprio gli insospettabili figli di noti professionisti che alla domanda sul perche' del comportamento criminale spesso - nel corso degli interrogatori - rispondono: "Per noia" o "Per provare un'emozione diversa". E spiega: "Da tempo e' caduto lo stereotipo secondo il quale i ragazzi pericolosi provengono solo dai quartieri marginali e periferici delle citta' italiane. Non si dimentichi peraltro che il fatto di cronaca nera piu' grave consumatosi nella Capitale nel 1975 riguardo' tre "pariolini", Gianni Guido, Angelo Izzo, Andrea Ghira, che violentarono e massacrarono al Circeo due ragazze, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez". Il bullismo, afferma Gassani, "e' una problematica sociale di assoluto rilievo e in forte ascesa, tanto che in Italia si registra un aumento dei reati minorili di circa il 15% negli ultimi cinque anni. La radice del fenomeno e' da ricercare nel decadimento di valori e nella mancanza di punti di riferimento stabili, dovuti in alcuni casi alla disgregazione famigliare derivante dalla separazione o dal divorzio e in altri casi alla solitudine vissuta dai minorenni in famiglie apparentemente unite". Infine, " Il problema enorme sta nelle conseguenze che il bullismo produce sulle vite sia dei bulli che delle vittime, i quali da adulti hanno maggiore probabilita' di soffrire di disturbi psichiatrici, di depressione, di ansia.
Ecco, quindi, che la lotta al bullismo - con cui il 45% dei ragazzi e' venuto in contatto diretto - diventa di prioritaria importanza e va attuata, secondo l'AMI, attraverso il potenziamento dei servizi sociali anche nei quartieri apparentemente piu' tranquilli e benestanti, assolutamente non immuni dal dilagare della cultura della violenza".
(Wel/ Dire)