BOXE IN TV, MOIGE: SCELTA RAI SENSATA, MA ATTENZIONE
"TUTELARE SOGGETTI FRAGILI, MA NON SONO SPORT PERICOLOSI".
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 28 set. - "Una scelta pertinente e sensata". Ma nell'ottica di tutelare "esclusivamente i soggetti piu' deboli che vivono in un contesto di disagio e possono ripetere dei comportamenti violenti sradicandoli dal contesto sportivo". Lo dice la presidente del Moige, Maria Rita Munizzi, commentando con l'agenzia Dire la decisione della Rai di non prevedere in prima serata incontri di pugilato o altri sport di combattimento per salvaguardare le fasce protette. "Gia' anni fa- ricorda Munizzi- sollevammo la questione del wrestling, che tra l'altro non e' uno sport ma una forma di spettacolo. E' chiaro che il problema va inquadrato tenendo in considerazione i bambini piu' fragili ed esposti, che magari si mettono davanti alla tv senza avere accanto i genitori o una figura adulta. Nel caso del wrestling ci fu un grande dibattito: noi ricevemmo tante segnalazioni da parte di genitori e insegnanti che si lamentavano perche' i bambini ripetevano in classe quei 'combattimenti'. Alla fine abbiamo ottenuto lo spostamento dei programmi in seconda serata da parte di Mediaset, che all'epoca trasmetteva gli incontri. Poi come tutte le mode, anche questa e' passata in secondo piano".
Ma Munizzi frena sul rischio che comportano le generalizzazioni: attenzione a non considerare pericolosi sport che con la violenza non hanno nulla a che vedere. "Assolutamente no. Anche mio figlio segue lezioni di arti marziali da quando era piccolo, e queste discipline sono spesso usate per i bambini che presentano disturbi dell'apprendimento o anche per quelli con iperattivita', perche' e' dimostrato che la pratica sportiva aiuta a controllare la forza fisica e insegna l'uso corretto della propria fisicita'". Insomma, certe tutele e forme di protezione "possono sembrare esagerate ma bisogna sempre tenere in considerazione caso per caso chi puo' ripetere gesti non solo violenti ma anche maleducati. E questo - chiosa - succede per esempio anche con il calcio e con quei giocatori che sputano in faccia all'avversario (Totti docet)". Ci vorrebbe sempre, quindi, una "particolare attenzione" ed e' sempre "meglio mettere questi programmi in seconda serata", ma dal Moige arriva anche una tirata d'orecchie alla Rai. "Dovrebbe chiarirsi meglio le idee su come tutelare i bambini e questo lo abbiamo visto anche recentemente con il nuovo format della trasmissione 'Ti lascio una canzone' di Antonella Clerici, dove i bimbi vengono sottoposti a strumentalizzazioni al puro fine di avere ascolti, senza considerare le conseguenze psicoemotive per gli stessi.
L'attenzione da parte della tv di Stato dovrebbe essere rivolta di piu' alla programmazione di intrattenimento e di cinema". (Ekp/ Dire)
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