(DIRE - Notiziario minori) Roma, 25 set. - La biblioteca del ministero dell'Istruzione compie 150 anni e apre al pubblico nel giorno dell'inagurazione ufficiale dell'anno scolastico. Oggi pomeriggio il ministro Francesco Profumo celebrera' al Quirinale l'avvio di una scuola moderna, dove si studia sugli Ipad e le lezioni si proiettano su lavagne elettroniche. Ma con un occhio al passato, alla storia del Paese, il ministro stamattina ha anche voluto inaugurare l'apertura della biblioteca storica del suo dicastero. Uno scrigno ricco di tesori, dalle pagelle del Novecento, ai diari di scuola di oltre un secolo fa, dagli abbecedari che hanno segnato l'infanzia dei nostri nonni, alle pagelle di epoca fascista dove anche il documento da consegnare a casa con tutti i voti diventava strumento di propaganda grazie a copertine studiate per ricordare i fasti del Ventennio. Foto e video dell'apertura sono disponibili ai seguenti indirizzi web: http://www.diregiovani.it/home-diregiovani/16273-pagellefasciste.d g e http://www.dire.it/HOME/tra_pagelle.php?c=46214&m=3&l=it.
"Una delle prime cose che ho fatto quando sono arrivato al ministero- ha svelato Profumo inaugurando l'apertura della biblioteca insieme a una classe di alunni arrivati dalla Campania- e' stato visitare questo luogo bellissimo". Luogo da aprire al pubblico "perche' credo- ha spiegato- che i nostri ragazzi debbano poterla condividere e amare". La biblioteca, ha ricordato Profumo, e' nata nel 1862. La prima sede fu a Torino, poi e' stata spostata a Firenze, la terza sede fu Roma. Insomma, anche questa struttura fece il giro delle Capitali. A viale Trastevere e' dal 1928. "E conserva un patrimonio grandissimo di 70mila volumi- ha illustrato Profumo- ora vogliamo che questo patrimonio entri nella virtual library, la biblioteca virtuale del Cnr che mettera' in Rete il patrimonio librario del Paese". Intanto a dicembre, grazie a un portale ad hoc e a una mostra permanente, viale Trastevere consentira' a docenti, studenti, ma anche ai cittadini in generale di conoscere i tesori della struttura. Oggi il primo assaggio.
In mostra ci sono la prima edizione in braille del libro 'Cuore', ma anche eserciziari di traduzione dal dialetto all'italiano dei primi del Novecento. Commoventi i diari di classe che raccontano la storia del Paese: c'e' l'insegnante che riporta il disagio di aule troppo fredde dove agli alunni si gelano le mani e quello che racconta la fuga di un alunno balilla, "L'alunno Bagazzini Valvo e' fuggito da casa e insieme ai suoi compagni voleva raggiungere suo fratello combattente in Africa. È stato fermato a Orte e ricondotto alla famiglia". C'e' tutta la storia d'Italia dentro ai registri e ai diari di classe del secolo scorso. Una storia che passa attraverso la monarchia, il fascismo, l'alfabetizzazione di massa con le classi piene all'inverosimile (fino a 50 alunni) ma dove anche in tanti, tantissimi, si riusciva a studiare, a lavorare per arrivare al diploma. Ci sono documenti che in calce riportano l'avvertenza: 'Il presente registro deve usarsi solo per le classi che hanno un numero maggiore di 50 alunni'. Le classi pollaio di oggi sembrano quasi poca cosa al confronto. Strappano sorrisi, ma all'epoca devono aver fruttato piu' di una bacchettata, gli zeri spaccati su alcune pagelle. Pezzo storico il libro per la terza elementare, libro di Stato, unico per tutti, come ne esistevano fino agli anni Quaranta, firmato da Grazia Deledda. Pezzi di colonialismo all'italiana emergono dai testi per le colonie. E suscita curiosita' la mappa di Trastevere di un tempo, da cui si scopre che la sede del ministero qualche decennio fa era in viale del Re. In mostra anche le collezioni di leggi degli stati pre unitari tutte scritte a mano e i regi decreti firmati dai monarchi. I documenti dei docenti svelano che un tempo per loro i viaggi in treno erano gratis.
Commovente il registro dei primi del '900 di una classe di analfabeti che riporta accanto ai nomi degli studenti anche le professioni dei genitori. Mestieri in molti casi ormai spariti come il ramaio, il cicoriaro, lo stagnaro, il sellaro, il selciarolo. Altri registri riportano anche la classe sociale (mediocre, agiata, povera). Abaci, abbecedari, documenti scolastici dal 1861 agli anni Cinquanta, annuari, la prima edizione del Giornale delle due Sicilie dopo l'ingresso di Garibaldi a Napoli, le prime indagini sull'analfabetismo, un fondo dal valore inestimabile sui sistemi scolastici stranieri dell'800 e del 900, i libri sulle scuole all'aperto, raccolte fotografiche. Ecco il tesoretto di viale Trastevere. Da oggi visibile a tutti, dalle 9.30 alle 16.30. E per chi non puo' arrivare a Roma da docembre sara' tutto on line.
(Ami/ Dire)