(DIRE - Notiziario minori) Roma, 21 set. - La federazione degli insegnanti egiziani e il sindacato indipendente hanno guidato nei giorni scorsi le proteste degli insegnanti che, da Alessandria ad Aswan, si sono dati appuntamento al Cairo. Circa duemila insegnanti rivendicano migliori condizioni di lavoro e salari piu' alti. Questo a distanza di un anno fa, quando analoghe richieste erano state rivolte al ministero dell'Istruzione ma, sembra, senza esiti. Il sindacato ufficiale, che conta piu' di un milione di iscritti, non ha appoggiato la protesta.
Gli attivisti dell'unione indipendente chiamano queste proteste "la seconda rivolta degli insegnanti", rispetto allo sciopero nazionale dell'anno scorso. Le loro richieste sono: aumenti di stipendio, contratti a tempo pieno, ristrutturazione del ministero dell'istruzione e fine della corruzione, abolizione del fenomeno delle lezioni private, assunzione di laureati nelle scuole pubbliche, miglioramento delle pensioni e delle assicurazioni personali, rappresentanza degli insegnati negli organi che impartiscono le direttive per il mondo della scuola. Centinaia di insegnanti hanno minacciato lo sciopero se le loro richieste non saranno accolte. Le condizioni di lavoro sono ai limiti della tutela dei diritti umani: un insegnante ogni 50/55 studenti, aule sovraffollate, classi fino a settanta studenti, spesso costretti a sedersi a terra per la mancanza di sedie.
(Adm/ Dire)