"IMPOSSIBILE AVERE GRUPPI DI 20 RAGAZZI CON UN SOLO EDUCATORE".
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 18 set. - "Caterina Chinnici (capo del Dipartimento di Giustizia minorile, ndr) deve mandare il personale nelle carceri di Milano invece che tenersi tutti alla sua corte". E' un fiume in piena Donato Capece, segretario del Sappe, il sindacato della polizia penitenziaria. La situazione al carcere Beccaria e' fuori controllo, come testimonia la rivolta scoppiata sabato sera. E il dito di Capece punta i palazzi romani, sordi alle richieste del sindacato, prima fra tutte l'aumento del personale in servizio. Ad oggi sono ristretti 59 ragazzi, una cifra compatibile con il tetto massimo di 60 previsto dal ministero. "Ma fino a giugno il massimo era 48 e la soglia e' stata innalzata cosi', senza interventi strutturali", chiosa Roberto Martinelli, del Sappe. La sproporzione tra cio' che dice la carta e la realta' e' ancora piu' evidente per quanto riguarda il personale in servizio. "In tutto- prosegue- ci sono 54 agenti ma la quota prevista e' di 98".
"Meno detenuti e piu' formazione- e' la richiesta del segretario Capece- non e' possibile fare attivita' con gruppi di 15-20 ragazzi con un solo educatore". Era inevitabile che la situazione degenerasse, sostiene. "I minori sono detenuti sui generis, super tutelati, e' facile che capitino rivolte. In questo caso il leader e' un personaggio con un profilo criminale importante, seppur minore", continua Capece. Dopo aver fatto proseliti, ha sfruttato un pretesto per scatenare la protesta.
Nei giorni precedenti, pero', c'erano tutte le avvisaglie: un'evasione, risse tra i detenuti, disordini durante i colloqui quotidiani. Sabato sera e' stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco e della polizia di Stato per far tornare la calma. La professionalita' dei tre poliziotti penitenziari intervenuti immediatamente, precisa il Sappe nel comunicato stampa, ha impedito che i 40 "rivoltosi" facessero danni ancora piu' ingenti e che il bilancio dell'insurrezione fosse ben peggiore.
(Wel/ Dire)