(DIRE - Notiziario minori) Roma, 18 set. - La scuola comincia, ma non per tutti. A San Felice sul Panaro, uno dei comuni emiliani piu' colpiti dal terremoto dello scorso maggio, ieri sono tornati sui banchi solo i bambini delle quinte elementari e delle prime medie (circa 220 su 820 del totale degli alunni di primaria e secondaria di primo grado). E in locali improvvisati. "Tutti gli istituti scolastici di San Felice sono inagibili e sono attivi i cantieri per realizzare i prefabbricati che accoglieranno le scuole- racconta Marlene Parrotta, assistente sociale del Comune- ma ci vorra' ancora un po' di tempo perche' siano pronti e, intanto, si fa lezione nella palestre, nella sottotribuna e nei garage dello stadio o in tensostrutture: sono locali di fortuna ma per i bambini e' importante ritornare insieme ai propri compagni di classe, perche' piano piano le cose ritornano alla normalita'".
Dovranno aspettare una settimana, invece, per riprendere la scuola gli alunni dei primi 4 anni delle elementari e degli ultimi 2 delle medie (circa 600). "Nel frattempo questi bambini possono continuare a frequentare i centri estivi che sono stati attivati a partire da luglio", spiega Parrotta. E che rimarranno aperti fino a quando tutti i bambini saranno ritornati a scuola. Sono una quarantina le persone ancora alloggiate nel campo "Pascoli" allestito nel centro di San Felice sul Panaro, dove si trova anche il punto medico (con un medico e un infermiere).
Qui e' allestita anche la 'sede" degli assistenti sociali, un gazebo con 3 scrivanie. "Ma dalla prossima settimana dovremmo trasferirci in un container", precisa Parrotta. Fin dai giorni successivi alla prima scossa, gli assistenti sociali si sono attivati per la collocazione degli sfollati nelle tende e per trasferire i non autosufficienti in strutture protette. "Un lavoro di front office che prosegue anche adesso- aggiunge Parrotta- raccogliendo le richieste per container e contributi economici per le sistemazioni autonome". Al "Pascoli" e' anche attiva la cucina che accoglie anche tutte quelle persone che si sono organizzate in modo autonomo con le tende. "Proprio per la presenza del punto medico al 'Pascoli' sono state accolte le persone piu' fragili- racconta Parrotta- Attualmente oltre l'80% dei presenti e' over 65, c'e' una famiglia con un minore disabile, un'anziana uscita dall'ospedale e un paio di ragazzi con problemi di tipo sanitario".
Altre 250 persone si trovano, invece, nella tendopoli di San Biagio dove sono arrivate anche tutte le persone sfollate uscite dai campi che hanno chiuso nelle frazioni limitrofe. "Sono soprattutto famiglie con bambini, quasi tutte di origine straniera". La chiusura dei campi e' prevista per la fine di settembre mentre, aggiunge Parrotta, "l'arrivo dei container e' per il mese di novembre, quindi nel mese scoperto le persone sfollate saranno sistemate temporaneamente in strutture alberghiere".
(Wel/ Dire)