SAVE THE CHILDREN: INCORAGGIANTE CALO MORTALITÀ INFANTILE
DECESSI SCENDONO DA 7,6 A 6,9 MLN; METÀ SOLO IN AFRICA.
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 14 set. - "I dati resi noti dalle Nazioni Unite e relativi alla mortalita' infantile indicano come nel mondo si stiano raggiungendo importanti risultati nella lotta alla riduzione e azzeramento delle morti infantile, il piu' delle volte prevenibili e curabili". Cosi' in una nota Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia, che sottolinea come per la prima volta i dati globali sulla mortalita' infantile - cioe' la morte di bambini entro il quinto anno di vita - sono scesi sotto la soglia dei 7 milioni. Sono infatti 6.9 milioni le morti infantili secondo le Nazioni Unite, a fronte dei 7.6 milioni del 2011 e dei 12 milioni nel 1990, con un miglioramento che riguarda anche molti dei Paesi piu' poveri del mondo.
"Le nuove stime sulla mortalita' infantile- continua Neri- dimostrano come la morte di bambini entro i 5 anni si e' quasi dimezzata nell'arco di una generazione e che, nel ventunesimo secolo, l'azzeramento della mortalita' infantile e' possibile. Ma la battaglia non e' affatto conclusa e che soluzioni a basso costo che potrebbero salvare tante vite non sono ancora alla portata di molte mamme, neonati e bambini, specialmente di quelli che piu' ne avrebbero bisogno. Tutti insieme possiamo contribuire a cambiare questa situazione". Il nuovo rapporto delle Nazioni Unite riporta, nell'ordine, le principali cause di mortalita' infantile quali polmonite, parti prematuri, diarrea, complicazioni neonatali e malaria, con la malnutrizione che resta una causa strisciante e sottesa ad un terzo delle morti infantile. Inoltre i dati mostrano come meta' di tali morti avvengono in 5 paesi: India, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Pakistan e Cina. "Se e' vero che da una parte il dato generale sulla mortalita' infantile e' diminuito, la flessione durante i primi mesi di vita procede piu' lentamente. Il risultato- conclude Neri- e' che la mortalita' neonatale attualmente rappresenta il 43% delle morti infantili rispetto al 36% del 1990. La maggior parte di tali morti precoci accade nell'Africa sub-sahariana e in Sud Asia".
(Wel/ Dire)
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