(DIRE - Notiziario minori) Roma, 7 set. - "L'allarme lanciato oggi dalla Commissione europea sui dati del mercato del lavoro e del relativo rischio di poverta' per 116 milioni di persone ci preoccupa ma, purtroppo, non ci sorprende. E purtroppo molti di questi sono bambini", ha dichiarato Raffaela Milano, direttore programmi Italia-Europa di Save the Children. "Proprio ieri i nostri colleghi inglesi hanno denunciato la condizione di poverta' in cui versano molti bambini inglesi e gia' qualche mese fa Save the Children Italia ha lanciato la campagna 'Ricordiamoci dell'infanzia', volta a sottolineare come la condizione di centinaia di migliaia di minori in Italia (1 su 4) ha raggiunto livelli di sofferenza mai visti, a causa di anni e anni di misure e politiche per infanzia, maternita' e famiglia inadeguate a cui si e' aggiunto il peso di una crisi sempre piu' drammatica". L'organizzazione ricorda "come la poverta' infantile nel nostro Paese abbia toccato il livello piu' alto degli ultimi 15 anni e sia tra le piu' alte in Europa con il 22,3% di bambini e adolescenti italiani a rischio di poverta', che vive cioe' in famiglie con un reddito troppo basso per garantire loro cio' di cui avrebbero bisogno per un sano e pieno sviluppo psichico, fisico, intellettuale e sociale". Un dato che "schizza a livelli mai registrati finora nel caso di bambini figli di madri sole, per i quali l'incidenza di poverta' sale al 28,5%, e nel caso in cui il capofamiglia abbia meno di 35 anni: in questi nuclei 1 figlio su 2 e' a rischio poverta'". Le giovani coppie di trentenni "sono uno dei volti piu' tristi delle nuove poverta', mentre il Sud e le Isole si confermano le aree del paese piu' colpite".
Inoltre, Save the Children "ha chiesto gia' nei mesi scorsi una 'golden rule infanzia': le risorse necessarie per attuare questo piano strategico di contrasto alla poverta' minorile non devono essere considerate una spesa che crea debito, ma un investimento sul capitale umano e sullo sviluppo". Quattro i pilastri delle misure anti-poverta' che Save the Children ha proposto al governo, alcune delle quali hanno un impatto anche sul mercato del lavoro: "interventi per il sostegno alle famiglie in condizione di poverta' estrema, come ad esempio la previsione di ulteriori sgravi fiscali per ogni figlio a carico o di voucher per l'acquisto di beni essenziali; servizi per il sostegno della genitorialita', quale un piano di investimenti straordinari per gli asili nido, per la creazione di ulteriori 370.000 posti entro il 2020; misure di sostegno al lavoro femminile e per favorire la conciliazione fra lavoro e famiglia, quale l'istituzione di un fondo di garanzia per mamme imprenditrici per favorirne l'accesso al credito; e infine la previsione di una valutazione di impatto sull'infanzia di ogni nuovo provvedimento legislativo". Si tratta di "proposte sostenibili che tengono conto dei risparmi gia' preventivati dal governo che, se destinati almeno in parte all'infanzia a rischio, porterebbero nel giro di un anno a dimezzare il numero delle famiglie con minori a carico che vivono in condizioni di poverta' piu' gravi, facendo uscire dalla condizione di poverta' assoluta piu' di 300mila bambini", conclude Raffaela Milano.
(Wel/ Dire)