A BOLOGNA RIPARTE LA SCUOLA, MA NON LO SHOPPING POST VACANZE
CONFCOMMERCIO: SOFFRONO CARTOLERIE, GIOCATTOLI E ABBIGLIAMENTO.
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 26 ott. - Rientrate dalle vacanze, per via della ripresa della scuola, le famiglie emiliano-romagnole non si sono date allo shopping. Nemmeno per la corsa agli acquisti dei prodotti per gli alunni. Si confermano infatti in calo, come gia' l'anno scorso, le vendite nelle prime settimane di avvio dell'anno scolastico, in particolare nelle cartolibrerie. Ma anche i negozi di giocattoli, di abbigliamento e calzature non hanno visto grandi affari dalla fine delle vacanze in avanti. E' quanto certifica l'indagine del centro studi Iscom group di Confcommercio Emilia-Romagna in collaborazione con le Ascom territoriali.
Il clima tra i commercianti e' abbastanza negativo: il 52% indica "una sensibile diminuzione delle vendite rispetto allo stesso periodo del 2011, a fronte di un 36% che parla di stabilita' e di un 7% che indica un aumento". Il giudizio complessivo sull'andamento delle vendite e' comunque negativo per il 43% degli intervistati. Il calo e' attribuito alla crisi (45%) e poi alla concorrenza della grande distribuzione e delle grandi strutture di vendita (24%). Il che vale particolarmente per le cartolibrerie e i negozi giocattoli, in cui questo fenomeno pesa addirittura per il 41%. "Siamo di fronte ad un consumatore che non rinuncia alla qualita', ma e' sempre piu' attento al prezzo- commenta il presidente di Confcommercio Emilia-Romagna Ugo Margini- abituato a considerare il dettaglio e a soppesare la differenza tra il singolo prodotto offerto. Per questo e' sempre piu' importante fare leva sui punti di forza dei nostri esercizi commerciali tradizionali: il rapporto qualita'-prezzo, la garanzia rispetto all'acquisto, la cura nel servizio e in tutti gli aspetti del post-vendita, che possono fare la differenza rispetto ad altre tipologie di vendita". Per le cartolibrerie, l'indagine Iscom conferma anche per questo inizio di anno scolastico il contenimento delle spese legate al 'corredo scuola' gia' visto lo scorso anno. Sono stati venduti soprattutto zaini (14%), quaderni (10%), cancelleria, diari, astucci e libri di testo, con un maggiore aumento per i prodotti di marca medi ed economici non di marca (+41% rispetto all'anno scorso). I consumatori sono sempre piu' disposti a rinunciare all'oggetto griffato, a vantaggio del rapporto qualita'-prezzo. "In uno scenario di notevole difficolta' economica- commenta il presidente di Federcartolai Emilia-Romagna Medardo Montaguti- le cartolibrerie rappresentano un punto di riferimento irrinunciabile per le famiglie, continuando ad offrire prodotti di qualita' ad un prezzo contenuto, e svolgendo, soprattutto nei Comuni minori e piu' disagiati, un servizio di considerevole valore sociale con la fornitura dei libri scolastici per la scuola dell'obbligo. Le cartolibrerie tradizionali hanno continuato a proporre anche in questo avvio di anno scolastico scontistiche ed offerte interessanti e diversificate per rispondere ai bisogni delle famiglie".
Gli acquisti nell'abbigliamento-calzature si concentrano su prodotti considerati "necessari" e "indispensabili": grembiuli, scarpe (8%), tute, t-shirt e in genere abbigliamento pratico da tutti i giorni, in particolare per i bambini. In questo comparto tuttavia c'e' maggior interesse per i prodotti di marca, sia di fascia alta (+13% delle vendite rispetto allo scorso anno), che di fascia media (+20%): "E' evidente che la famiglia e' ancora disposta a fare uno strappo alla regola" e a spendere per acquisti di abbigliamento di marca, di elevata qualita', trendy e di tendenza, segnala l'Iscom. Il 48% delle cartolerie intervistate segnala di avere a che fare con una clientela sempre piu' attenta al prezzo e il 19% conferma che non c'e' piu' la tendenza a cambiare ogni anno il corredo scolastico, come accadeva fino a poco tempo fa. Sentore analogo tra i commercianti di abbigliamento e calzature, che dicono di avere a che fare con una clientela molto attenta al prezzo (33% degli intervistati) che compra in questo periodo di avvio anno scolastico solo lo stretto necessario e rimanda ai saldi altri eventuali acquisti non strettamente indispensabili (risponde in questo modo il 24% del campione). In questo scenario risultano in crescita, in particolare per quanto riguarda il comparto abbigliamento, la vendita on-line e lo scambio di merce usata.
Per quanto riguarda la spesa media pro-capite, gli operatori intervistati evidenziano un dato analogo a quello dello scorso anno, che si attesta a 59 euro per le cartolibrerie/giocattoli e a 79 euro per i negozi di abbigliamento e calzature.
(Ami/ Dire)
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