(DIRE - Notiziario minori) Roma, 26 ott. - Giornate di lavoro tutte incentrate sulla tutela dei diritti dei minori in Provincia a Parma. L'ente di piazzale della Pace ha infatti ospitato qualche giorno fa il nuovo garante regionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza Luigi Fadiga, per un incontro con amministratori e operatori del settore del territorio. Il Garante per l'infanzia, e' una figura istituita nel 2011 dalla Regione Emilia e ha, tra gli altri compiti la difesa e la verifica dell'attuazione dei diritti dei minori. A Parma dunque, secondo i dati emersi dall'incontro, i minorenni residenti sul territorio provinciale sono 69 mila, pari al 15,5% della popolazione. Di questi 13 mila (quasi il 19%) e' straniero. I minori presi in carico dai servizi sociali sono in tutto 6 mila, e di questi 440 sono in affidamento ai servizi sociali stessi, che dunque esercitano su di loro la patria potesta'. Gli affidamenti familiari, un istituto scarsamente utilizzato, sono invece 83.
A commentare i numeri e' l'assessore provinciale alle Politiche Sociali Marcella Saccani che spiega: "Abbiamo un sistema di lavoro in rete con numeri anche 'contraddittori' nel senso che abbiamo meno minori in carico di altre province, ma questo non saprei dire se e' perche' e' stata fatta prevenzione o c'e' stato meno attivismo su queste problematiche". I numeri degli affidi familiari, prosegue l'assessore, "sono piu' contenuti perche' c'e' una complessita' delle norme che determina una risposta piu' lenta delle famiglie". Nel complesso pero' conclude Saccani, "c'e' una risposta efficiente e un tessuto di relazioni che mette insieme una comunita' in grado di rispondere alle esigenze dei minori". Parma, aggiunge Fadiga, "ha dei primati nel campo della tutela dei minori. Cito la chiusura del brefotrofio e la prima applicazione della legge sulla messa in prova dei minori". Il "mio ruolo- aggiunge il Garante- e' stimolare l'applicazione dei diritti previsti dalla convenzione di New york e fare da collettore di segnalazioni, anche da parte di minorenni, di situazioni di disagio e lesione dei diritti". Il "Garante a sua volta segnala questi casi all'autorita' competente ma anche se non ha potere coagente credo che nel momento in cui la figura del Garante si afferma sia interesse delle amministrazioni dei territori non avere problemi di questo genere". Conclude Fadiga: "Sono convinto che su questi temi il problema economico non sia quello principale: se la comunita' sente questo bisogno allora qualcosa si muove".
(Wel/ Dire)