(DIRE - Notiziario minori) Roma, 26 ott. - Affrontare in modo unitario e non frammentato i Disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa), partendo da un inquadramento diagnostico globale capace di guardare alla specificita' di ogni bambino e alla sua dimensione affettiva, centrale nello sviluppo dell'apprendimento scolastico, per arrivare alla definizione di una terapia che si basi su un nuovo approccio pedagogico all'interno delle attivita' didattiche. Questo il filo conduttore del XV convegno nazionale dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) dedicato al tema 'Dislessie.
Il ruolo della scuola nella complessita' degli apprendimenti', in programma a Roma sabato 10 novembre dalle ore 9 alle 18, presso l'Istituto comprensivo Regina Elena in Via Puglie numero 4. La diagnosi nei Dsa deve rappresentare "un momento di confronto con genitori e docenti per capire le ragioni, le evoluzioni e le possibili soluzioni del disturbo, con un valore specifico per quel bambino e non in senso generico per tutti i soggetti con dislessia", ha detto Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell'IdO.
Che ha proseguito: "Perche' una valutazione globale, attenta alla storia personale e familiare di ogni minore, ci consente di comprendere nella maggior parte dei casi le cause e quindi le origini del disturbo dell'apprendimento. Tornando a parlare di eziologia, ribadisco che sarebbe sbagliato focalizzarsi sull'ipotesi genetica, dal momento che non ci sono prove scientifiche per validarla. In ogni caso, semmai risultassero, si tratterebbe di una percentuale talmente minima, come per tutte le malattie rare, da non poter costituire un valido riferimento.
Indirizziamo la nostra attenzione verso ipotesi piu' probabili e possibili da verificare".
Ha detto ancora Castelbianco: "Il pericolo maggiore e' proprio quello di far diventare la diagnosi una valutazione puramente descrittiva e un modo per identificare il problema attraverso i sintomi, racchiudendoli in un quadro clinico universalmente riconosciuto". È invece "particolarmente importante - ha sottolineato lo psicoterapeuta - rimanere in contatto con le particolarita', con quelle caratteristiche specifiche che rendono quel bambino diverso da tutti quelli che hanno diagnosi analoga". Al convegno si parlera' quindi di approccio globale, perche' una diagnosi "corretta deve saper guardare alla persona nella sua complessita'". Significa, inoltre, osservare lo sviluppo del bambino e delle sue competenze "sempre a tutti i livelli (considerando ad esempio il linguaggio in termini di sviluppo cognitivo, simbolico, emotivo e relazionale), esplorando le abilita' del paziente non solo a livelli standardizzati - ha concluso Castelbianco - ma anche e soprattutto in contesti e situazioni ludiche e informali, proprio per comprendere l'uso che puo' fare delle sue competenze o, al contrario, le difficolta' a usarle per inibizione".
La partecipazione al convegno e' gratuita, ma e' necessario accreditarsi scrivendo all'indirizzo email convegno@ortofonologia.it o inviando un fax al numero 06.45.499.549 (Ami/ Dire)