STORTI: "PURTROPPO IN FRANCIA COME IN ITALIA CONTANO SOLO I NUMERI".
(DIRE) Roma, 16 ott. - "Il discorso sull'unicita' e l'irripetibilita' del soggetto deve rimanere aperto, cosi' come bisogna tenere aperto l'inconscio della persona. Finche' la psicoanalisi proseguira' ad ascoltare la persona l'inconscio continuera' ad esistere". Questo l'appello lanciato durante le due giornate di studio su 'L'autismo e la psicoanalisi' svolte all'École de la Cause Freudienne di Parigi, il 6 e 7 ottobre scorso, a cui hanno partecipato esperti provenienti da tutta Europa insieme a psicoanalisti, educatori, operatori del settore, insegnanti e genitori.
In Francia "si sta assistendo ad un vero attacco alla psicoanalisi, fatta fuori dalle linee guida sull'autismo lo scorso marzo a vantaggio delle terapie cognitivo comportamentali. E mentre con i comportamentisti ci saranno solo sintomi da curare, gli psicoanalitici continuano a battersi per mettere al centro della terapia l'unicita' e le parole del soggetto autistico, anche se gestuali". A dirlo e' Laura Storti, psicoterapeuta e membro del direttivo del Consultorio di psicoanalisi applicata 'Il Cortile', presente alle 42esime giornate di 'politica della Psicoanalisi' a Parigi. L'approccio scientista "e' basato su valutazioni numeriche e classificazioni- ha precisato la psicoterapeuta- non prese in considerazione dagli psicoanalisti, che si collocano al di fuori delle valutazioni numerologiche e del marketing farmaceutico e per questo vengono considerati come 'maghi che leggono nei fondi del caffe''". Al convegno sono stati presentati 180 casi clinici, ma "il problema e' che oggi il caso clinico non e' piu' scientificamente riconosciuto, e in Francia come in Italia contano solo i numeri". E parlando di numeri, "negli ultimi due anni si e' verificato un aumento del 280% della somministrazione farmacologica ai bambini e agli adolescenti- ha fatto sapere Storti- cifre allarmanti se pensiamo che negli Stati Uniti stanno diminuendo i bambini che assumono psicofarmaci mentre da noi aumentano".
Si tratterebbe per la psicoterapeuta di "un vero e proprio accanimento terapeutico sui Disturbi dello spettro autistico, perche' ormai con l'approccio rieducativo comportamentale e' diventato tutto sintomatologico, finendo per dimenticare il soggetto dietro la sintomatologia". Una delle associazioni di genitori presenti alla due giorni, 'La main a' l'oreille', ha ribadito "la necessita' di poter accedere a piu' cure nel rispetto della singolarita' dei loro bambini. Ma questa richiesta deve essere ricordata anche qui in Italia, dove il ricorso alla pluralita' delle cure sara' solo formale se nelle singole Asl si impone come gratuito un solo approccio terapeutico".
(Gas/ Dire)