PADOVA, DE POLI (UDC), STRUTTURE PROTETTE PER GENITORI-FIGLI A TUTELA BIMBI
SUPPORTATI DA UNA TASK FORCE DI PSICOLOGI E ASSISTENTI SOCIALI.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 16 ott. - Una 'casa protetta' in cui i genitori che stanno per separarsi insieme al bambino possano essere supportati da una task force di psicologi e assistenti sociali prima che il giudice emetta qualsiasi sentenza. Il tutto allo scopo di far si' che il conflitto tra i genitori possa sciogliersi positivamente a beneficio del minore che va tutelato a tutti i costi. A lanciare la proposta e' il deputato Udc Antonio De Poli. "Sulla Pas o qualsiasi altra sindrome non spetta a noi esprimerci - puntualizza l'esponente centrista -. Di certo, la conflittualita' e, in certi casi, la volonta' di uno dei due genitori di impedire al figlio di vedere il padre o la madre sono due elementi che vanno a danno del minore. Come risolvere questo problema? Bisogna puntare sulla mediazione familiare. Da questo ragionamento nasce la mia proposta di una struttura "protetta" con il supporto di specialisti, psicologi e assistenti sociali".
"Accogliamo l'appello del Garante dell'infanzia e dell'adolescenza Spadafora- prosegue De Poli-: il Parlamento avvii un dibattito serio sulla riforma della giustizia minorile improntata sul diritto all'ascolto del minore. Serve un tribunale della famiglia e una riunificazione delle competenze. Altrimenti di casi come Leonardo, purtroppo, continueranno ad essercene ancora tanti". "Mi auguro che passi tutto questo clamore mediatico intorno alla vicenda e si cominci a parlare costruttivamente del fenomeno dei bimbi contesi, vittime delle conflittualita' tra i genitori nelle coppie separate. In questi casi e' cruciale il ruolo della mediazione familiare che contribuisce ad appianare i conflitti tra i genitori. Ecco perche' servono piu' risorse, bisogna investire sui servizi sociali", conclude De Poli.
(Wel/ Dire)
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