I NIDI PUBBLICI? ACCOLGONO SOLO L'11% DEGLI AVENTI DIRITTO
AL SUD SOLO 20,8% DEI COMUNI OFFRE IL SERVIZIO, 78,2% A NORD-EST.
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 5 ott. - In Italia soltanto l'11,8% del totale dei bambini di 0-2 anni puo' frequentare un nido pubblico. È quanto rivela il report su 'La scuola e le attivita' educative' dell'Istat secondo cui "una quota rilevante della domanda di assistenza all'infanzia e' soddisfatta dalle strutture private".
Complessivamente, spiega l'Istat, il 18,7% del totale dei bambini di 0-2 anni frequenta un asilo nido pubblico o privato. Dal 1993 a oggi i bambini di 0-2 anni che frequentano un nido sono passati da 133 mila a circa 318 mila. Le differenze territoriali nell'offerta sono notevoli: nel 2011 e' il 47,4% dei Comuni a garantire la presenza di un servizio di asilo nido pubblico, ma la percentuale varia dal 78,2% del Nord-est al 20,8% del Sud. Alla ineguale diffusione di asili nido nel Paese corrisponde anche un diverso livello di soddisfazione della domanda: sono iscritti a un nido pubblico o privato il 27,1% dei bambini di 0-2 anni del Nord-est, e appena il 7,6% di quelli del Sud.
Il nido nel tempo ha smesso di essere un parcheggio, sottolinea l'Istat. C'e' oggi una scelta consapevole: l'utilizzo del nido prevale nel caso di bambini con madre laureata (27,4%) e con madre occupata (26,8%), in particolare se dirigente, imprenditore o libero professionista (34,7%), mentre e' iscritto al nido solamente l'8,3% dei bambini di 0-2 anni con mamma casalinga. Il ricorso al nido e' leggermente piu' diffuso nelle famiglie numerose (il 22,7% nel caso che il bambino abbia due fratelli). Sono soprattutto le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano a mandare il piccolo all'asilo nido (27%), mentre tra i monogenitori la quota scende sotto la media nazionale (17,2%). Sebbene l'utilizzo delle strutture private sia diffuso in tutti gli strati di popolazione, sono in particolare le famiglie con capofamiglia dirigente, imprenditore o libero professionista a ricorrere maggiormente ai nidi privati (64,2% dei bambini che frequentano il nido), mentre quelle con capofamiglia operaio si rivolgono maggiormente alle strutture pubbliche (57,7%). Le motivazioni indicate per la frequenza dell'asilo nido vedono al primo posto la volonta' di far stare il proprio figlio con altri bambini (35,3%), seguita dalla mancanza di familiari disponibili all'accudimento (32,9%) e dalla convinzione che il nido sia importante dal punto di vista educativo (30,2%). I dati confermano quindi che nelle aspettative dei genitori il nido non rappresenta un posto dove 'parcheggiare' i bambini, ma un luogo in cui sono loro garantiti momenti di socializzazione e apprendimento non altrimenti conseguibili.
L'esperienza del nido e' meno diffusa nel Sud e nelle Isole, dove la quota di non iscritti raggiunge rispettivamente l'86,9% e l'84,8%. Tra le motivazioni indicate prevalgono nettamente quelle soggettive1: il 61,4% dei bambini non e' stato mandato al nido per scelte personali dei genitori (l'avere qualcuno che si puo' prendere cura del bambino o il considerarlo troppo piccolo), mentre i fattori oggettivi dovuti a lacune dell'assistenza all'infanzia quali una disponibilita' limitata di strutture tale da non soddisfare completamente la domanda, l'elevato costo del nido, la distanza e gli orari scomodi, hanno riguardato una quota decisamente minoritaria di bambini (8,1%). Un'ulteriore piccola quota di genitori, inoltre, indica di non mandare il bambino al nido sia per motivi soggettivi che oggettivi (6,5%). I fattori oggettivi prevalgono tra i genitori che vivono nel Nord-est del Paese.
Nei casi in cui il bambino non e' iscritto al nido, le motivazioni maggiormente indicate sono: il poter ricorrere a un familiare (35,7%), il considerare il bambino troppo piccolo per essere affidato a questo tipo di struttura (34,5%), e l'eccessivo costo del servizio (9%). Sono meno indicate altre motivazioni quali: il non voler delegare la propria funzione educativa ad altri (6,1%), gli orari scomodi dell'asilo (2%) o il fatto che il bambino puo' sentirsi abbandonato (1,9%). Vi e', inoltre, chi ha presentato una domanda che non e' stata accettata (3,3%).
Considerare il bambino ancora troppo piccolo per essere iscritto al nido e' una motivazione maggiormente indicata nel Sud e nelle Isole (rispettivamente 43,8% e 48,6% contro valori che nelle altre ripartizioni non raggiungono il 30%). L'alto costo del nido viene maggiormente indicato nel Centro-nord, in particolare nel Nord-ovest (13,6%). Anche l'aver fatto una domanda che non e' stata accettata e' una motivazione piu' indicata nel Centro-Nord, in particolare nel Nord-est (5,4%).
(Ami/ Dire)
|