'NO AL RICONOSCIMENTO DI QUELLI NATI DA RAPPORTI INCESTUOSI'.
(DIRE - notiziario minori) Roma, 30 nov. - Le associazioni e le organizzazioni che hanno realizzato un percorso per migliorare il Ddl "Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali", vale a dire Anfaa, Cismai, Cnca e Unicef, esprimono la soddisfazione "per il superamento della discriminazione tra i figli nati fuori e dentro il matrimoni, situazione sulla quale, tra l'altro, anche organismi internazionali hanno negli anni richiesto l'intervento.
Erano anni che si aspettava il superamento di questa ingiustizia che era stata di nuovo sollevata dal Comitato Onu sui diritti dell'infanzia, nelle ultime Osservazioni conclusive rivolte all'Italia". Le associazioni rinnovano il proprio dissenso, si puntualizza, "dall'aver utilizzato questo importante disegno di legge per introdurre norme peggiorative, a nostro avviso, dell'attuazione dei diritti dei minorenni. Nel corso degli incontri pubblici, delle audizioni, del lavoro con i parlamentari le associazioni hanno trovato molti rappresentanti di diversi schieramenti politici contrari a tali norme, ma, nonostante l'impegno profuso, non e' stato ottenuto lo stralcio delle 'norme intruse'". In particolare, la modifica dell'art. 251 C.C. che rende possibile il riconoscimento dei figli nati da rapporti incestuosi. "Essi sono spesso figli di episodi di violenza domestica, che la vedranno cosi' pubblicamente accettata- si evidenzia-. La prevista necessita' che vi sia un'autorizzazione da parte del giudice non appare condizione sufficiente a giustificare l'introduzione di una norma che rischia di perpetuare tra le generazione la violenza intra-familiare e la sua pubblica tollerabilita'".
Allo stesso modo, le associazioni esprimono preoccupazione "per la delega al Governo affinche' modifichi i presupposti per la dichiarazione dello stato di adottabilita'. La giurisprudenza e' intervenuta negli anni nel merito, raggiungendo risultati univoci, appare pertanto valida l'attuale definizione, primo comma dell'art. 8 della legge 184/1983, incentrata sull'analisi delle condizioni in cui il minore versa e non sulla previsione 'della provata irrecuperabilita' delle capacita' genitoriali in un tempo ragionevole', come previsto dal suddetto DDL. Si auspica ora che il Governo coinvolga gli esperti e le associazioni nell'elaborazione dei decreti legislativi". E concludon o: "E' stato inoltre modificato l'articolo 38 delle disposizioni per l'attuazione del codice civile e disposizioni a garanzia dei diritti dei figli agli alimenti e al mantenimento.
Contemporaneamente in Senato e' in atto la discussione per l'istituzione di un unico giudice specializzato per i minorenni e la famiglia, anche con l'obiettivo di eliminare la discriminazione esistente tra i minorenni nati fuori o dentro il matrimonio in termini di competenza delle giurisdizioni minorili (tribunale per i minorenni e tribunale ordinario). Alla luce anche di quanto previsto dalla Linee Guida del Consiglio d'Europa su una giustizia a misura di minorenni, le associazioni avevano proposto di stralciare anche questa parte, consentendo al legislatore di concentrarsi su quanto in discussione al Senato, e continuare a partire da quella sede l'iter legislativo finalizzato ad una riforma organica del settore, come da anni richiesta".
(Wel/ Dire)