'SERVE UN'ALLEANZA DI FAMIGLIE-SCUOLE-PROVIDER PER PROTEGGERLI'.
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 23 nov. - Il 55% degli adolescenti europei tra i 16 e i 18 anni percepisce internet come un rischio. Questo e' l'allarme raccolto dall'europarlamentare del Pd, Silvia Costa, che ha visto approvare questa settimana dal Parlamento europeo la sua 'Relazione sul mondo digitale e minori', che mira a rafforzare la necessita' di "tutelare e proteggere questi navigatori inesperti e ingenui, che possono anche diventare dipendenti dai giochi on line". Riportando i dati dell'ultima ricerca europea 'Safer social networking principles for the eu', Costa ha aggiunto che "il 15% di questi adolescenti ha rivelato di aver vissuto su internet approcci poco piacevoli, mentre il 40% ha vissuto esperienze di cyberbullismo. Inoltre, se il restante 44% dei giovani parla della Rete come di una opportunita' positiva, (il 72% di loro ha un profilo sui social network, mentre per i minori dai 9 ai 12 anni la percentuale cala al 38%), e' anche vero che 1 minore su 4 bara sulla sua eta' e si collega a internet ovunque, da un cellulare, da scuola o dalla sua stanza". La scuola, secondo l'eurodeputato, "si sta adeguando nella formazione informatica, pero' non riesce ancora a stare al passo con i giovani. Bisogna rafforzare le competenze digitali che- ha sottolineato Costa- devono essere intese come regole di comportamento: un vademecum di come si naviga, valido anche per i genitori". L'eurodeputato del Pd ha proposto "una forte alleanza tra famiglie, scuole e provider proprio per garantire quel maggiore controllo sui contenuti on line, che in molti casi sono illeciti e anche inadeguati per i minori".
Ormai si parla di "nativi digitali e sappiamo che gia' a 8 anni i bambini navigano e incorrono anche in grandi rischi.
Dobbiamo quindi garantire- ha precisato Costa- che questo nuovo spazio di socializzazione diventi anche uno spazio sicuro per loro". Quindi, e' "importante irrobustire sul tema digitale una governance europea attraverso una autoregolamentazione che arrivi a prevedere anche forme di alert per gli adulti. Il commissario per l'agenda digitale Kroes- ha fatto sapere Costa- ha anche sostenuto che nel caso in cui le forme di autoregolamentazione sostenute dall'Europa siano inefficaci si potrebbe arrivare alla via legislativa. Ma- ha affermato l'eurodeputato- questo e' un ambito molto difficile essendoci forti resistenze a creare regole".
In ogni caso "le basi giuridiche in Europa ci sono. La carta fondamentale dei diritti europei mette al centro il bambino proprio nell'articolo 24, parlando del 'diritto alla protezione e alle cure necessarie per il loro benessere'. Noi abbiamo il dovere di proteggerli, tutelarli e formarli essendo anche tante le opportunita' offerte dalla rete". Infatti, ha concluso Costa, poiche' "i minori partecipano a tutti gli effetti nei social forum, nella rete e possono essere consultati anche sulla politica".
(Ami/ Dire)