OLTRE 14.700 MINORI IN COMUNITÀ, UNO SU QUATTRO STRANIERO
CRESCONO I "FUORI FAMIGLIA" TRA GLI STRANIERI, QUASI 4.000 IN COMUNITA'.
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 23 nov. - La fisionomia dell'accoglienza e' cambiata in questi anni con l'aumento dei minori stranieri in Italia e il maggiore ricorso da parte dei servizi sociali al collocamento in comunita' degli stranieri non accompagnati. Secondo l'ultimomonitoraggio (31 dicembre 2010) promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e realizzato dal Centro nazionale di documentazione per l'infanzia, presentato oggi a Roma a distanza da dodici annidall'ultimo, sono 14.781 minori il collocamento in comunita', quasi 4.000 stranieri in comunita' (12 per cento nel 1998). In alcune regioni, come Toscana, Emilia-Romagna, Lazio e Marche, oltre il 40 per cento dei minori in comunita' alla data della rilevazione e' costituito da bambini e ragazzi che non hanno o non hanno ancora la cittadinanza italiana. Una rilevazione parallela al monitoraggio sui minori accolti, realizzata presso tutte le amministrazioni regionali, calcola 2.776 servizi autorizzatiall'accoglienzadei bambini temporaneamente fuori dalla famiglia in Italia. Circa la meta' sono comunita' socio-educative, poco piu' di una struttura su cinque offre un'accoglienza familiare. Sardegna e Sicilia hanno sviluppato in forma quasi esclusiva forme di accoglienza socio-educativa, mentre Molise e Campania assicurano il piu' alto numero di comunita' familiari. I costi dell'accoglienza.La retta giornaliera in comunita' puo' essere unica (intorno ai 79 euro) o differenziata (forbice tra 71 euro e 99 euro). Per gli affidatariin media 404 euro mensili. I contributi piu' alti nella Provincia autonoma di Trento(723 euro), in Calabria (602 euro) e a Bolzano (609 euro); i piu' bassi in Puglia (203 euro) e in Basilicata (233 euro).
(Wel/ Dire)
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