PROF A BIMBO DIABETICO: NO INSULINA IN CLASSE,MI DISTURBA
IL CASO DENUNCIATO IN SENATO, PRONTA INTERROGAZIONE API-PD
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 16 nov. - Un caso che, se dovesse essere confermato, sarebbe davvero incredibile. Una insegnate di scuola elementare avrebbe invitato un bimbo di 10 anni ad andare fuori dalla classe nel momento dell'autosomministrazione dell'insulina perche', in poche parole, la scena la disturbava. Il caso, che era gia' stato segnalato su alcuni siti di settore e su un blog, e' stato sollevato stamane nell'aula del Senato dalla senatrice Api Emanuela Baio, la quale, per motivi di privacy, non ha fatto ne' il nome del bambino ne' indicato la scuola. Pare pero' si tratti di una scuola in Lombardia.
Durante gli interventi di fine seduta, la senatrice del gruppo di Francesco Rutelli ha raccontato: "Pongo un interrogativo al governo in merito ad un fatto avvenuto questa settimana, esattamente l'altro ieri, che ha visto coinvolto un bambino di dieci anni affetto da una patologia cronica ritenuta il simbolo della cronicita': il diabete. Risulta che l'insegnante si sia rivolta al bambino, che doveva somministrarsi l'insulina a scuola, usando le seguenti parole: 'Potresti andare da un'altra parte a farti l'insulina, che mi blocca la digestione?'.
Sottolineando "la gravita' del fatto", Baio annuncia che lei stessa, assieme ad altri colleghi, stanno predisponendo atti di sindacato ispettivo, come un'interrogazione, "per segnalare il fatto, affinche' si accerti la veridicita' di quanto mi e' stato ripetutamente segnalato ieri attraverso mail", e una mozione "che ha una funzione diversa, ovvero quella di dare un indirizzo al Governo, per affrontare il tema dei bambini affetti da patologie croniche all'interno delle scuole". Per Baio "simili fatti di discriminazione non possono verificarsi". Quindi sottolinea: ai "legislatori compete di affrontare e risolvere in tempi ragionevolmente brevi possibilmente entro la fine della legislatura, questo problema affinche' i bambini affetti da malattie croniche possano, durante l'orario scolastico, assumere i farmaci che per loro sono vitali e, al tempo stesso, effettuare tutti quei controlli che permettono loro di stare meglio e di vivere bene, di avere quindi anche un andamento scolastico del tutto regolare". Sul fatto del bambino diabetico, sollevato in aula al Senato da Baio, e' stata presentata in commissione Sanita' anche un interrogazione al ministro Balduzzi, promossa da Manuela Granaiola e sottoscritta da 29 senatori Pd, in cui si dice: "Il diabete mellito di tipo 1, insulino-dipendente, e' una patologia cronica dalla quale oggi non si guarisce, ma che si puo' superare solo con l'accettazione della malattia stessa, nell'ambito pediatrico da parte dei genitori prima e del bambino poi; accettazione ed autocontrollo possono prevenire devastanti complicazioni sul piano umano per il paziente e consentire una serena convivenza con il diabete, ma la consapevolezza dell'incidenza e della gravita' di tale patologia, soprattutto nei bambini, nel nostro Paese non e' ancora sufficientemente diffusa. A conferma dell'arretratezza di alcune istituzione scolastiche, la stampa ha pubblicato di recente un episodio che dimostra il permanere in alcuni ambiti scolastici della piu' assoluta mancanza di sensibilita', di atti di vergognosa discriminazione perpetrati ai danni di bambini". L'interrogazione del Pd prosegue: "Secondo tali notizie un'insegnante avrebbe allontanato un bambino con diabete dalla sua classe, nel momento dell'autosomministrazione dell'insulina, pronunciando questa frase: 'Potresti andare da un'altra parte a farti l'insulina che mi si blocca la digestione?'".
Per i senatori Pd "si tratta di un comportamento inaccettabile, intollerabile, di una frase ignobile, anche perche' pronunciata da una persona dalla quale ci si aspetta che i bambini possano imparare qualcosa di positivo e, soprattutto, perche' si pretende che un bambino o una persona debbano nascondersi perche' la patologia da cui sono affette, disturba. in Emilia-Romagna e in Toscana tutti i bambini, tutti gli studenti, a prescindere dalla malattia, possono assumere le proprie medicine senza nascondersi, senza dover chiedere il permesso, e' necessario che cio' possa avvenire ovunque".
(Ami/ Dire)
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