UOC PEDIATRIA SANT'EUGENIO DI ROMA: PREVALENZA ALLE ELEMENTARI.
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 16 nov. - Pediculosi, meningiti, tubercolosi. E non solo. Sono alcuni degli incubi oggi degli insegnanti. A sostenerlo e' il direttore dell'Unita' Operativa Complessa (Uoc) di Pediatria dell'Ospedale S. Eugenio di Roma, Ambrogio Di Paolo, che ha precisato: "Per quanto riguarda la meningite, la prevalenza sulla popolazione scolastica e' relativamente alta, basti pensare che in Italia in un anno si registrano circa 150 casi gravi (a rischio morte). Gli insegnanti sono coinvolti per il rischio/terrore del contagio che avviene per via aerea, ma la trasmissione e' possibile solo per via diretta e non indiretta.
In altre parole sono a rischio i bambini della stessa classe ma non dello stesso istituto".
Un altro luogo comune sfatato e' stato quello della prevenzione nella pediculosi. "È inutile parlare di terapie preventive attraverso l'uso di shampoo, perche' se non e' in atto l'infezione non serve utilizzare un insetticida quando il pidocchio non c'e'. Funziona solo la terapia- ha spiegato il professore dell'Universita' di Roma Tor Vergata- che serve ad uccidere con una sorta di insetticida appunto la larva, le uova e i pidocchi. Inoltre- ha precisato Di Paolo- io non parlerei nemmeno di cattiva igiene nei bambini in cui si manifesta. È una semplice questione di contagio, e per la cattiva igiene bisognerebbe risalire al primo bambino portatore di pidocchi, probabilmente proveniente da una famiglia in cui si guardano poco in testa". Soprattutto per le meningiti e' "particolarmente forte il terrore del contagio- ha ripetuto Di Paolo- non e' vero che sono scomparse, si e' solo modificata la patogenesi. Ne vediamo di nuove e con nuovi batteri, ed esistono tanti portatori sani. Purtroppo qui il vaccino e' necessario perche' i danni della meningite vanno dalle lesioni gravi alla morte". Sulla tubercolosi, il pediatra ha aggiunto che in "Italia si stanno riaccendendo dei focolai probabilmente perche' nel nostro paese sono arrivati molti immigrati provenienti dai quei paesi in cui questa malattia e' ancora endemica. Ad esempio dall'est dell'Europa, come la Moldavia, oppure dal sud del mondo come dalla Somalia ed Eritrea e dal sud-est asiatico, come nelle Filippine. Anche questa patologia si prende per contagio diretto, ma e' curabile e non bisogna spaventarsi".
L'ultimo punto affrontato dal professore e' il trauma cranico, essendo "tanti i bambini che ogni giorno cadono e sbattono la testa anche a scuola. Allora le insegnanti si chiedono cosa devono fare, se devono portarli sempre al pronto soccorso.
Insomma- ha precisato il medico- bisogna dare ai docenti degli strumenti per imparare a distinguere gli urti importanti, aiutandoli a capire quando e' giusto allarmarsi, evitando le medicalizzazioni eccessive". Ritornando a parlare poi di vaccini, il direttore dell'UOC Pediatria dell'Ospedale S. Eugenio di Roma, ha sottolineato che e' "fondamentale per la meningite, anche se per i nuovi batteri per cui non esiste il vaccino non si puo' far nulla. L'obiettivo della Regione Lazio e' vaccinare il 95% della popolazione, ma successivamente alle polemiche suscitate dalla questione dei vaccini influenzali molte famiglie si sono rifiutate di vaccinare i loro figli. È una follia! I vaccini non sono dannosi- ha chiarito il pediatra- vanno fatti perche' sono importanti e soprattutto non causano l'autismo. Gli effetti collaterali che ne possono derivare non devono far paura, anche perche' in ogni caso e' talmente enorme il vantaggio sulla popolazione che se pure ci fossero piccolissimi svantaggi non dovremmo lamentarci. Pensiamo al vaiolo o alla poliomielite- ha concluso Di Paolo- il vaccino anti-polio e' stata la grande vittoria dell'umanita' contro le malattie infettive".
(Wel/ Dire)