(DIRE- Notiziario minori) Roma, 9 nov. - "D'accordo sul valore sul valore simbolico di certe date e sull'Inno di Mameli, ma non c'era necessita' a mio avviso di farne oggetto di un intervento legislativo". Commenta cosi' a Radio 24 il presidente dell'associazione nazionale presidi Giorgio Rembado, il si' definitivo del Senato alla legge che istituisce la ''Giornata dell'Unita' della Costituzione dell'Inno e della Bandiera'' il 17 marzo con l'obbligo di insegnare nelle scuole l'Inno nazionale.
"Fermo restando che io mi sento personalmente convinto della necessita' di conservare la memoria storica e di far comprendere l'importanza dell'unita' del nostro paese e del simbolo che ne e' l'inno di Mameli- spiega Rembado a Radio 24 - non posso dichiararmi d'accordo sul fatto che ci debba essere una legge dello Stato che interviene sui contenuti dettagliati dell'insegnamento.Non e' questa una competenza istituzionale del nostro parlamento. Si parte da una sorta di sfiducia nei confronti degli istituti e dei docenti, che mi farebbe dire che bisogna chiudere le scuole perche' nel momento in cui si muove il Parlamento della Repubblica per individuare i contenuti essenziali e minimali dell'insegnamento, poi dovremmo affidare ai parlamentari anche l'insegnamento stesso".
(Ami/ Dire)