SONNINO: "FINO IN PRIMA MEDIA MEGLIO COMPENSARE CHE DISPENSARE".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 nov. - "Sfatiamo il mito che i bambini con Disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa) siano diversi, al contrario riescono a fare tutto. Non hanno un problema di relazione, ma solo delle difficolta' scolastiche, e soprattutto non hanno bisogno del sostegno avendo al di fuori della scuola una vita normale". È quanto afferma il dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo Regina Elena di Roma, Rossella Sonnino, che sabato, alle 9, promuove e ospita nella sua scuola, in via Puglie 4, il XV convegno dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) dal titolo 'Le dislessie. Il ruolo della scuola nella complessita' degli apprendimenti'. Questi bambini "diventano 'Dsa' a scuola- spiega il dirigente- ad esempio davanti a un compito d'italiano o matematica a cui non riescono a dare risposte adeguate. Si tratta di un problema di prestazioni legato alle difficolta' di apprendimento e che, come tali, devono essere affrontate nella sede opportuna ovvero nella scuola".
Sonnino parlera' al convegno di 'Professionalita' ed efficienza. La risposta ai disagi dei bambini', perche' si tratta di "due elementi che in nessuna scuola possono mancare e che devono riferirsi alla formazione pedagogica propria di ogni docente". Spiega la preside: "Gli insegnanti devono essere capaci di adottare una metodologia d'intervento e una strategia precisa per affrontare al meglio il lavoro con i bimbini con Dsa, nelle diverse materie e sulla base delle particolarita' di ogni soggetto".
La formazione per i docenti "deve quindi prevedere un piano articolare sugli stili di apprendimento e i Dsa- aggiunge Sonnino- perche' se il docente sa riconoscere lo stile di apprendimento allora ha gia' fatto il 50% del percorso". Infine, per quanto riguarda gli strumenti compensativi e dispensativi, "l'insegnante deve saper scegliere il materiale piu' idoneo e giusto per i bambini. Nella scuola primaria e secondaria, almeno fino in prima media e' meglio compensare che dispensare, per non precludere il confronto".
Diverso il discorso per le superiori, "in quanto con discipline piu' specifiche l'apprendimento diventa piu' complesso e in questo caso e' possibile chiedere una dispensa". In ogni caso, la possibilita' di riconoscere i Dsa "gia' dalla seconda elementare dovrebbe poter consentire ai docenti di mettere a punto una strategia specifica per ogni bambino e accompagnarlo cosi' nel percorso di studi. Questo vuol dire professionalita'". (Wel/ Dire)