GUANFACINA, BINETTI: ALLARMANTE NOTIZIA ARRIVO IN ITALIA
"È UN OBBLIGO, MA FARLO CON MODI E MEZZI OPPORTUNI".
(DIRE - Notiziario minori) Roma, 2 nov. - "Per la stragrande maggioranza dei problemi comportamentali presentati dai bambini ci sono molte terapie alternative ai medicinali. A cominciare dalla qualita' dei rapporti a casa e a scuola con genitori e insegnanti e includendo anche quella pedagogia narrativa, che ha sempre tanta presa sui bambini. Non bisogna ricorrere ai farmaci, se non in casi davvero estremi". Lo afferma l'onorevole Paola Binetti, che commenta cosi' l'arrivo in Italia dello psicofarmaco per bambini "troppo vivaci", la guanfacina, a partire dal 2013 (manca solo l'ok dell'Aifa). A spiegarlo l'inchiesta 'Pillole a merenda', l'inchiesta in uscita sul numero di novembre di Terre di mezzo - street magazine (www.terre.it).
"Giocare e leggere aiuta a superare momenti difficili, come dimostra una lunga tradizione psicoterapeutica e come confermano tante esperienze recenti, vissute con i bambini in occasioni drammatiche, come il terremoto in Emilia Romagna- ha spiegato- Da diversi mesi ho proposto una mozione per la tutela della salute mentale dell'infanzia. Anche al Senato e' stata presentata una iniziativa analoga, ma sembra che nessuna delle proposte avanzate trovi eco presso gli organi competenti", continua l'esponente centrista.
"La notizia che nel 2013 arrivera' in Italia la guanfacina, nuovo psicofarmaco per bambini 'troppo vivaci', e' allarmante- dice- In Italia, la sperimentazione di questo farmaco e' passata sotto silenzio. In un'interrogazione parlamentare del giugno 2011, l'allora ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ammise l'esistenza di 'una fase sperimentale della ricerca' su questa molecola, condotta dalla Fondazione Stella Maris di Pisa, istituto dedicato ai disturbi psichiatrici dell'eta' evolutiva. Il messaggio che si fa passare in questo modo e' particolarmente insidioso, perche' e' come se si dicesse ai genitori: 'Tuo figlio non e' vivace, e' malato'. Legittimando in questo modo il ricorso ai farmaci".
Conclude il deputato Udc: "Nel 2007 l'Istituto superiore di Sanita' ha creato un registro di circa duemila bambini a cui sono somministrati medicinali contro l'iperattivita'. A loro si debbono aggiungere altri 57mila minori, tra 0 e 13 anni, in cura con psicofarmaci per altre patologie. Un mercato che qualcuno ha calcolato che potrebbe valere almeno 3 miliardi di dollari.
Eppure sono noti gli effetti deleteri di questi farmaci sugli adolescenti che ne hanno fatto uso quando erano bambini. Il numero dei suicidi in eta' adolescenziale appare sostanzialmente raddoppiato, e vengono diagnosticati molti altri disturbi del comportamento".
(Wel/ Dire)
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