UN ARCHITETTO DI FAMA INTERNAZIONALE HA DISEGNATO L'EDIFICIO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 mar. - Una casa fiorita come
una serra, immersa nella natura, tutta circondata di alberi,
cascate e animali dove l'aria e' filtrata e purissima: un posto
dove i bambini con neoplasie o altre gravi malattie possano
giocare assieme alle loro madri, per una volta senza mascherine
antibatteriche che li proteggano dalle minacce invisibili. E'
nata da una visione, quasi un sogno, di una maestra di scuola
sarda di Santu Lussurgiu, appassionata di letteratura che, nel
settembre di due anni fa, racconto' la sua idea durante una festa
di poeti e scrittori, incentrata sui temi della "Madre Terra". A
quell'idea ha pensato e ripensato, dopo esserne rimasto
folgorato, il sindaco di Villanova Monteleone, comune
dell'Oristanese nel cuore della Sardegna, desideroso di
realizzare "La casa dei bimbi della Terra". Ricevuti in donazione
70 ettari di terra, un architetto di fama internazionale ha
disegnato l'edificio e tanti volontari sono accorsi in questi
anni per contribuire alla realizzazione del progetto. Un'idea
pensata per i bambini in difficolta', ma dove oltre alle terapie
mediche sia fondamentale anche il contatto costante con la
natura. "The Earth Child House", come e' stato ribattezzato il
complesso, ora e' un progetto messo nero su bianco. Non un luogo
di ricovero, ma quasi una vacanza, se cosi' si puo' chiamare, per
i bimbi in fase terminale che possono viverci una settimana a
contatto stretto con la natura. "Siamo stati folli - ha detto
Marisa Ferrero, curatrice del progetto che ha ricordato
l'ideatore di Apple, Steve Jops, presentando l'iniziativa:
"abbiamo avuto una visione e l'abbiamo assecondata. Ma nella
nostra follia siamo anche stati concreti". L'iniziativa sta
richiamando attenzione e sostenitori da tutto il Mondo, proprio
perche' la "Casa biosfera" - col suo disegno avveniristico - sta
attirando anche l'attenzione di grandi maestri del design e
dell'architettura. Il workshop per la progettazione del complesso
e' stato al centro anche di Ecoweek 2012, svoltosi nel piccolo
comune sardo ed in contemporanea anche a Tel Aviv. Ribattezzata
sin sardo "Sa domo de sos pitzinnos de sa terra" (con una
traduzione letterale del nome inglese), la casa di Villanova non
sara' una struttura ospedaliera ne' un centro recettivo, ma un
complesso gestito da personale specializzato, con spazi gioco e
ambulatori. In piu' ospitera' una grande serra trasparente dove
sara' controllata la purezza dell'aria, cosi' che i bambini in
fase terminale possano vivere senza mascherine antibatteriche.
Fondamentale, dunque, e' lo studio architettonico, come ha
spiegato durante il seminario Jorge Lobos, docente associato del
Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica
dell'Universita' di Sassari e fondatore di Architecture & Human
Rights con la sua lezione "Edifici che aiutano a curare, edifici
che aiutano a educare", incentrata sul progetto di ospedali e
scuole ideati in Europa, Asia, Africa e America Latina. Partito
dal nulla, il progetto sta lentamente prendendo forma, proprio
sulla scia dell'idea iniziale dell'ex sindaco di Santu Lussurgiu,
Franziska Manca, che ha folgorato il sindaco di Villanova
Monteleone. Il progetto, ormai definito, e' il primo esperimento
del genere al Mondo: concepito come un'evoluzione di un nuraghe
sardo che all'Ecoweek di Milano ha riscosso un enorme interesse.
Ora il passo successivo, forse quello piu' difficile che dovra'
portare l'idea dalla carta al cantiere.
(Wel/ Dire)