SI INTITOLA "A MANI FERME - PER DIRE 'NO' ALLE PUNIZIONI FISICHE NEI CONFRONTI DEI BAMBINI".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 mar. - Si intitola "A mani
ferme - Per dire 'no' alle punizioni fisiche nei confronti dei
bambini" la nuova campagna di Save the children presentato oggi a
Roma (vedi lancio precedente). Tra le azioni previste, la
veicolazione di uno spot - dal claim "Uno schiaffo non finisce
mai" realizzato dall'agenzia Roncaglia & Wijkander - , della
Guida pratica alla genitorialita' positiva, nonche' la diffusione
di 250 mila leaflet informativi a pediatri e pedagogisti e di 3
mila alle istituzioni. Con questa nuova campagna Save the
Children non vuole colpevolizzare i genitori, ma anzi aiutarli,
dimostrando che e' possibile mantenere disciplina e autorevolezza
attraverso modelli educativi non violenti" spiega Valerio Neri,
direttore generale Save the Children Italia. L'organizzazione
inoltre intende promuovere un dibattito nel paese che aiuti a
sviluppare modelli di genitorialita' positiva, basati sul dialogo
e su regole che non prevedano la violenza come metodo educativo".
"In realta', come dimostra il claim dello spot della campagna "A
Mani ferme, Uno schiaffo non finisce mai, le conseguenze di uno
schiaffo, soprattutto se reiterato, non sono neutre. Un bambino
puo' diventare con l'andare del tempo aggressivo e nervoso, o, al
contrario deprimersi ed e' importante che i genitori siano
consapevoli di cio'", prosegue Valerio Neri. "Dunque Save the
Children dice no alle punizioni fisiche di qualsiasi entita' esse
siano e si' a una genitorialita' positiva, autorevole e fondata
su un'educazione non violenta".
Un obiettivo che, almeno a parole, si sforzano di perseguire
gia' molti genitori. Per quanto riguarda infatti i pilastri sui
cui impostare il rapporto con i propri figli, circa la meta'
concorda nell'affermare che i figli hanno bisogno innanzitutto di
una famiglia capace di dialogare con loro. Segue il sapere
ascoltare (35%) e il far sentire la propria presenza (32%) mentre
nei genitori dei bambini piu' piccoli assumono maggiore rilievo
il donare attenzione e dare tempo. E anche laddove madri e padri
ritengano di dover punire i propri figli, le punizioni che
reputano piu' efficaci sono: l'imposizione di una restrizione (in
media lo pensa il 68% dei genitori), sgridare i figli con
decisione (35,6%), costringerli a svolgere delle attivita' non
gradite (33%). Il ricorso alla sculacciata si colloca invece in
fondo alla classifica (15%). Dalla ricerca nel suo complesso
emerge l'immagine di genitori che ce la mettono tutta per
svolgere al meglio il loro ruolo e che ricorrono al ceffone
soprattutto quando sono esasperati", prosegue Neri. "Tuttavia si
evidenzia anche una non piena consapevolezza dell'impatto di
questa loro condotta sui figli e anche una certa solitudine e
assenza di supporti adeguati alla loro genitorialita': il 20% dei
genitori intervistati sostiene di essere lasciati soli nel loro
difficile ruolo. Per questo", dice ancora Valerio Neri, "Save the
Children ha lanciato la campagna "A mani ferme" con la quale
intende coadiuvarli e aiutarli nell'apprendimento di
un'educazione non violenta. A tale scopo nell'ambito della
campagna e' stata creata una Guida alla genitorialita' positiva,
che verra' diffusa anche grazie ai nostri partner, la Societa'
italiana di pediatria e l'Associazione nazionale pedagogisti". La
guida contiene, tra l'altro, i quattro principi cardine per
essere dei genitori non violenti", conclude il direttore Generale
Save the Children Italia. "Prima di tutto e' necessario
individuare i propri obiettivi educativi di lungo termine, quindi
far sentire il proprio affetto e fornire punti di riferimento ai
nostri figli in ogni interazione con loro. Al terzo punto
comprendere cosa pensano e cosa provano i nostri figli in diverse
situazioni. Infine assumere un approccio che mira alla
risoluzione dei problemi piuttosto che uno punitivo". Sono ormai
numerosi i paesi europei che hanno lanciato campagne di
sensibilizzazione sul tema della genitorialita' positiva, quindi
sull'importanza di non ricorrere alle punizioni fisiche. Save the
Children Italia auspica che un dibattito costruttivo sul tema
possa essere avviato anche in Italia con il supporto delle
istituzioni competenti. Inoltre l'Organizzazione ricorda come in
ben 32 paesi nel mondo, di cui 23 in Europa , vi sia un divieto
legislativo di punizioni corporali in ambito familiare.
(Wel/ Dire)